Le Tartarughe Marine

Nei loro viaggi attraverso gli oceani, le tartarughe marine coprono distanze di migliaia di chilometri. Oggi abitano i mari tropicali e subtropicali del pianeta, ma il loro numero ha subito un drastico calo nel corso degli ultimi 100 anni.

Questi animali ancestrali trascorrono tutta la vita nel mare in solitario, riunendosi solo ai fini dell’accoppiamento e ogni due o tre anni, le femmine si recano sulla terraferma per deporre le uova: alcune di loro attraversano interi oceani a tale scopo e nella maggior parte dei casi i piccoli nascono nella stessa spiaggia in cui sono nate le madri. Qui, in una buca nella sabbia, depongono dalle 50 alle 200 uova a seconda della specie, spesso fino a tre volte per singola nidificazione.
Le uova sono incubate dal calore del suolo e la temperatura determina il sesso: uova che si trovano a temperature maggiori di 29°C daranno origine alle femmine, mentre al di sotto di tale temperatura saranno maschi.
Se nessun uomo o animale saccheggia il nido, dopo circa due mesi i cuccioli rompono il guscio e cominciano il faticoso tragitto verso l’acqua, durante il quale sono facili prede per uccelli e granchi affamati. Successivamente, una volta raggiunto il mare, a causa dei numerosi pesci predatori, soltanto un uovo su 1.000 diventa un esemplare adulto.
Questo scenario in cui ci sono migliaia di nuovi nati, è sempre più raro: in molte delle spiagge in cui un tempo le femmine arrivavano a centinaia per deporre le uova, si vede oggi solo un numero molto ridotto di tartarughe a causa della cementificazione delle spiagge, del cambiamento climatico e dell’inquinamento marino che mettono a repentaglio la sopravvivenza di questi esemplari.

I rifiuti più grandi finiscono per soffocare le tartarughe marine, i delfini e i pesci e, quando si frammentano in particelle microscopiche, entrano nelle catene alimentari e arrivano fino all’uomo. Uno studio di 10 anni sulla tartaruga marina comune ha dimostrato che il 35% degli esemplari analizzati avevano inghiottito rifiuti di questo tipo, fino a 150 frammenti ingeriti. La presenza di plastica sulle spiagge può compromettere anche le nidificazioni: la sabbia in cui mamma tartaruga depone le sue uova, in presenza di frammenti di plastica non mantiene la stessa umidità e modifica la temperatura, con ripercussioni sullo sviluppo e la schiusa.

Ad oggi, circa 900 tartarughe ferite vengono soccorse e accolte ogni anno nei Centri di Recupero WWF, come quelli di Policoro, Molfetta, Lampedusa e Torre Guaceto, dove vengono curate e poi, per fortuna, molte liberate in mare.

Altro aspetto da considerare è la crescente domanda di carne, uova e di gusci di tartaruga non fa che ridurne ulteriormente i numeri di nuove specie: il pericolo maggiore viene dalla pesca commerciale infatti molto spesso le tartarughe marine vengono catturate accidentalmente rimanendo impigliate nelle reti. Proprio per questo motivo ad oggi ben sei specie su sette figurano nella Lista rossa IUCN delle specie minacciate.

La tartaruga marina comune è una specie carnivora che si nutre di meduse, pesci, crostacei e molluschi. Gli individui attraversano nel corso della vita due diverse fasi ecologiche: all’inizio frequentano la zona superficiale del mare aperto e, successivamente, si spostano in fondali bassi. 
La tartaruga marina comune è una specie diffusa tanto nelle acque degli oceani Atlantico, Indiano e Pacifico quanto nel bacino del Mediterraneo e del Mar Nero. In particolare, nel Mediterraneo, i siti di deposizione delle uova sono localizzati soprattutto nella parte orientale: Grecia, Turchia, Cipro, Libia, mentre nella parte occidentale le nidificazioni sono da ritenersi più irregolari.

Una tartaruga marina può vivere fino a 50 anni, raggiunge la maturità sessuale intorno ai 30 e la sua attività riproduttiva dura circa 10 anni.

 

La Gallina Romagnola

La gallina Romagnola è una razza di pollo italiana originaria della Romagna.
Si tratta di una razza mediterranea, leggera ed elegante, tipicamente rustica e da allevamento sia per la carne che per le uova.

Nel secondo dopoguerra questa razza fu selezionata dalla Stazione di pollicultura di Rovigo e dall’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura di Ravenna, ottenendo due varietà ben distinte: una dorata ed una grigia.
Inizialmente questa razza era presente ad una mostra avicola tenutasi a Londra dopodiché non si ebbero più altri documenti fino a quando, alcuni anni fa, il marchese di Sant’Alberto di Ravenna ha messo a disposizione circa cinquanta esemplari per studi e ripristino all’Università di Parma.

Come anticipato, si tratta di una razza molto rustica, uniforme per la taglia ma estremamente difforme per livrea, colore dei tarsi e pelle.
Il tronco è cilindrico, leggermente inclinato verso la groppa; la testa è di media grandezza e provvista di un becco piuttosto corto ma forte e leggermente curvo.
Gli occhi sono grandi, molto vivaci e di colore da arancio a nero. La cresta è semplice e regolare, con cinque o più denti, con il lobo che segue la nuca nel gallo e nella gallina è portata piegata su un lato della testa. I bargigli sono rossi, lunghi e di tessitura fine mentre gli orecchioni sono piccoli, di colore crema, a volte ombreggiati di blu.
Il collo è di media lunghezza, ricoperto da una mantellina ben sviluppata.
Il dorso è corto e piatto con le ali ben aderenti al corpo. La coda è grande, con attaccatura larga portata ben aperta nel gallo mentre nella gallina è portata chiusa.
Il petto è largo e profondo; anche il ventre è ben sviluppato. Le zampe sono mediamente lunghe, piuttosto sottili, con quattro dita, di colore prevalentemente blu e scuro. I tarsi sono sottili e lisci, muniti di quattro dita ben divaricate, di colore ora verde ora scuro.
Il peso è di 2,0-2,5 kg per il maschio e di 1,9 –2,0 kg per la femmina. Il piumaggio è molto vario sia per il disegno che per la tinta; quello del gallo è più vivace, e anche più mutevole, di quello della gallina. Con maggior frequenza si rileva una colorazione Oro fiocchi neri, Argento (“grigio”) fiocchi neri, Moschettata oro ed argento, collo oro molto scuro, bianca, sparviero ecc. La romagnola depone uova bianche con un tuorlo piuttosto grande, di peso non inferiore a 55 g e la produzione si aggira sulle 150 unità all’anno.

 

I Beagle: Caratteristiche e Curiosità

Il beagle o bracchetto è una razza di cane da caccia di taglia piccola-media di origine inglese, e inizialmente utilizzato per lo più per cacciare animali come conigli, fagiani, volpi e cinghiali.
Ad oggi sono molto diffusi come cani da compagnia e per le loro attitudini venatorie i beagle sono definiti cani da lavoro, poiché sono una razza sottoposta a prova di lavoro anche per la proclamazione di campione italiano di bellezza.

Si pone come un cane molto allegro, curioso, intelligente e in ogni suo movimento viene espressa la sua “gioia di vivere”. Pur essendo un cane dolcissimo, si possono incontrare molti problemi nell’educarlo in quanto il beagle può avere un carattere un po’ frettoloso e data la sua selezione è generalmente una razza molto ostinata e testarda.
Si attaccano molto al padrone, seguendolo continuamente in ogni sua attività tanto da esser definiti “cani-ombra”, proprio a causa di questo attaccamento quasi morboso al proprietario.
Essendo un segugio, è stato selezionato per scovare tracce olfattive e seguirle, ciò comporta una seria difficoltà nell’insegnare a questi cani a ritornare a comando quando si trovano fuori casa o a stare correttamente al guinzaglio, poiché sono letteralmente “rapiti” dagli odori dell’ambiente circostante.

Il beagle, generalmente, è molto socievole sia con gli altri cani sia con le persone e da alcuni è considerato il cane ideale per famiglie con bambini piccoli poiché sempre pronto al gioco e mai aggressivo.
Il beagle non abbaia molto se non in momenti di particolare agitazione e il suo abbaiare è tonante e acuto. Per la sua mole ridotta può stare anche in appartamento, purché gli si dia l’opportunità quotidiana di camminare, concedendogli ogni tanto delle lunghe corse.

Cerca continuamente la compagnia della persona a cui si è affezionato ed è un ottimo cane da caccia e da compagnia, ma sconsigliato a persone anziane che cercano cani “da passeggio”; infatti il beagle è più avvezzo a scattare o a rimanere fermo in un punto. Bisogna prestare molta attenzione quando si avvicinano persone estranee in quanto è propenso a fidarsi di chiunque dato il suo carattere socievole, ma ciò può limitarlo nella funzione di cane da guardia.

Questi esemplari appaiono robusti, di struttura compatta ed elegante. La taglia è media piccola da 20 a 35/40 cm.
Poiché ha il pelo corto, il Beagle non ha bisogno di frequenti e complicate toelettature ma è consigliabile spazzolarlo quotidianamente per evitare che si formino piccoli nodi fastidiosi nel manto.

Il Beagle è un cane elegante e proporzionato dall’aspetto molto riconoscibile, dovuto ad alcuni dettagli inconfondibili: i grandi occhi dolci, particolarmente irresistibili nel Beagle cucciolo, le buffe orecchie penzolanti e la coda corta e ricurva dalla punta bianca, che gli conferisce una linea simpatica eppure dinamica.

Anche per quanto riguarda l’alimentazione non richiede particolari attenzioni: il Beagle cucciolo mangia quattro volte al giorno e l’adulto due; preferibilmente, va nutrito con prodotti confezionati completi in grado di fornirgli tutti i nutrienti necessari per il suo fabbisogno quotidiano.

 

Topo Domestico: un piccolo Animale da Compagnia

In questo articolo parleremo di questi piccoli animali da compagnia: i topi domestici.

Sono molto intelligenti, coraggiosi e soprattutto curiosi: grazie alla loro piccola taglia, diventano dei veri e propri acrobati, agili in tutti i loro movimenti.
In casa sono una compagnia molto presente e non troppo fastidiosa, ci seguono ma senza intralciare e interessandosi a ciò che stiamo facendo tendono a voler partecipare.
Vengono suddivisi non per razza ma per varietà, e più precisamente in varietà di colore: troviamo infatti il topo domestico blue che ha il pelo di un colore simile all’ardesia, il topo albino con il pelo bianco e gli occhi rossi, il neige lo ha bianco sporco e infine troviamo il recessive yellow, con il mantello color rosso scuro.

Per l’acquisto di questi dolci animaletti, è importante rivolgersi a centri specializzati cercando di informarsi il meglio possibile sia parlando con un veterinario sia con chi ne ha uno e può raccontarci la propria esperienza.

Una volta adottato, sarà indispensabile acquistare anche una gabbietta con il tetto, una piccola ciotola per il cibo e una bottiglia per l’acqua. E’ sconsigliato l’utilizzo di ciotole per l’acqua: la gabbia sarebbe sempre bagnata e il topo non ama stare nel bagnato.
Utili anche una casettina per il nido e del materiale come paglia o pezzi di tessuto affinché il topo possa fabbricarsi la cuccia.
Vista la spiccata necessità di muoversi dei topi domestici, è ragionevole prendere in considerazione il fatto di proporre loro una ruota per correre. Tuttavia, è importante essere consapevoli che una ruota deve rappresentare solamente una possibilità di svolgere un’attività alternativa, ma non deve essere una «misura di compensazione» per un recinto troppo piccolo.

Il topo domestico in generale è un animale che si attiva la notte e che ama stare in gruppo e in compagnia.
L’età media è di circa 4 anni, e dispongono di un ottimo olfatto ed udito, mentre tendono a faticare con la vista.

Contrariamente a ciò che si crede, il topo domestico è un animale che vive in ambienti igienicamente impeccabili e non sporca molto.

Per quanto riguarda la possibilità di trasmissione di malattie attraverso il contatto con le deiezioni rilasciate nell’ambiente, i morsi o le punture dei loro parassiti, troviamo leptospirosi, peste, salmonellosi, tifo murino e rabbia.

Predilige un’alimentazione molto simile alla nostra, ama mangiare i semi di girasole, i biscotti per cani, la frutta e la verdura tipo sedano, carote, ravanelli, zucchine e zucca. Oltre a ciò, è ghiotto anche di carne, formaggio, noci e nocciole.
Basterà soltanto mettere a loro disposizione il tutto nella ciotola e poi si gestiranno in maniera autonoma durante la giornata. Non dimentichiamo anche
qualche cosa da rodere. I suoi denti infatti crescendo in continuazione devono essere accorciati con qualche cosa come un ossicino o un pezzetto di legno.

Nel momento in cui dovremo prenderlo è bene prenderlo sempre interamente nella mano, con delicatezza, offrendola come punto di appoggio.
Nella prima conoscenza diretta, è bene fare attenzione a non spaventarlo: lentamente lasciati odorare e conoscere, solo successivamente accoglilo nella tua mano.

Le Case-Vacanza per Cani

Chi decide di adottare un cane o un qualsiasi animale domestico, deve avere un punto di riferimento in caso di assenza da casa.
Succede, a volte, di non potersi affidare ad amici e conoscenti e dunque la scelta ricade sulle pensioni per cani.

Come risaputo, nel momento in cui viene presa questa scelta, il primo pensiero di ognuno di noi è “Il mio cane si sentirà abbandonato? Come vivrà questo distacco?” 
La prima volta è sempre quella più dura, ma lasciare il cane in pensione non vuol dire abbandonarlo ma, semplicemente, scegliere per lui un luogo sicuro e adatto alle sue esigenze dove poter essere seguito come se fosse a casa.
Proprio per questo motivo è bene scegliere pensioni per cani dove alla base ci sia professionalità, pulizia ed efficienza. 
I nostri cani, finalmente, sono considerati parte integrante della famiglia e, proprio per questo motivo, lasciarli a dei professionisti del settore è una scelta responsabile e guidata dall’amore.

Come per le strutture ricettive per noi adulti, anche per i cani esistono varie tipologie di pensioni, a seconda delle necessità dei proprietari e dei servizi offerti.

Nei veri e propri Resort per cani, gli animali sono sistemati in box ampi e coibentati, adatti quindi ad ogni stagione e temperatura; all’interno si possono trovare comodi divanetti su cui riposare o cucce debitamente igienizzate all’occorrenza.
All’interno viene offerto il servizio di toelettatura, assistenza veterinaria e diete personalizzate. Molte strutture per cani hanno inoltre una piscina dedicata e d’estate è davvero un valore aggiunto.
Se alcune sono provviste di box con zona coperta e zona scoperta privata, tutte hanno in comune ampi spazi esterni dove poter correre e giocare con gli altri ospiti.
Inoltre in molte pensioni per cani è inclusa la presenza di educatori cinofili in modo da offrire più servizi possibili al cliente: la presenza dell’educatore cinofilo permette anche un inserimento corretto nella struttura e una professionalità d’eccellenza.
In questo modo la permanenza in pensione diventa una vacanza a tutti gli effetti, alternando momenti di svago e socializzazione a momenti tranquilli e rilassanti, il tutto basato su professionalità e sicurezza.
I prezzi per il soggiorno in queste strutture variano in base ai servizi scelti, e in genere oscillano da 30 a 50 euro al giorno.

Esistono poi altre pensioni ricettive meno costose, dotate di zona interna ed esterna e complete con un’area di sgambamento recintata con zone d’ombra.
Sono strutture comuni, che offrono servizi di base e i cui costi si aggirano da 15 a 20 euro al giorno.
Si presentano come strutture professionali in cui possiamo lasciare il nostro cane in sicurezza, l’assistenza veterinaria è garantita e i servizi cambiano in base alle strutture.
Alcuni offrono passeggiate giornaliere con costi aggiuntivi e certe offrono anche la presenza dell’educatore cinofilo.
La presenza di piccole piscine esterne in estate è a discrezione del titolare e, di solito, è un servizio incluso nel prezzo giornaliero.

La pensione “casalinga” invece è nuovo tipo di pensione per cani, nata negli ultimi anni, in cui il nostro cane viene accolto in casa come un vero e proprio membro della famiglia.
In questo modo viene garantita la continuità della vita domestica e l’adattamento alla nuova sistemazione è molto più facile e veloce.
I servizi offerti aggiuntivi possono essere belle passeggiate e qualche bagnetto casalingo.
Di norma viene richiesto di portare gli oggetti che il cane utilizza a casa, ciotole e cuscini su cui dormire, in modo da ricreare l’ambiente casalingo a tutti gli effetti e garantire la serenità nella permanenza ritrovando gli odori conosciuti.
Questo tipo di pensione per cani è un’ottima soluzione per chi non ha un animale abituato a vivere all’esterno e che è parte integrante della famiglia, ma anche per quel proprietario che vive la separazione in maniera più ansiosa.
Chi possiede una pensione per cani casalinga è, di solito, anche un dog sitter o un educatore cinofilo professionale: un vero e proprio amante dei cani che abbina la professionalità alla passione. 
Qui i prezzi variano dai 10 ai 15 euro giornalieri e i servizi extra come passeggiate o lezioni di educazione cinofila vengono conteggiati a parte.

Non sempre la pensione per cani viene utilizzata da chi va in vacanza e non può portare il proprio amico a quattro zampe con sé.
C’è anche chi lavora, non ha aiuti e non lascia il cane in casa da solo per svariate ore.
Ecco che un ottimo servizio viene svolto dagli asili diurni che possono essere centri cinofili, pensioni comuni e pensioni casalinghe che sfruttano gli spazi presenti per offrire un servizio giornaliero.
I prezzi variano dagli 8 ai 15 euro al giorno e di solito è compresa l’attività di sgambamento e la socializzazione con gli altri cani.
Sono un’ottima soluzione per chi ha poco tempo ma non vuole rinunciare all’amore di un amico a quattro zampe.

Nel momento in cui il cane viene affidato a una di queste pensioni, è obbligatorio presentare il suo libretto vaccinale ed è ben gradita la copertura antiparassitaria. È utile quindi accordarsi per tempo con il proprietario della pensione su tempi e modalità del trattamento.

La Gallina Sebright

La Sebright è tutt’oggi riconosciuta come la razza di gallina bantam più affascinante e attraente, per il suo aspetto molto elegante e simpatico.
E’ una razza nana di pollo inglese, originaria del diciannovesimo secolo e creata da Sir John Sebright, che le ha dato il proprio nome e che si mise al lavoro con l’intenzione di creare una razza di polli nana che avesse due precise caratteristiche: il piumaggio orlato di nero e la struttura delle penne simile tra maschi e femmine.
Ad oggi non è ancora chiaro quali razze abbia usato a tale scopo, ma ha indubbiamente ottenuto il risultato sperato con successo.
È una delle razze più piccole di pollo, ed una delle più popolari nella categoria delle Bantam rappresentando il tipico pollo ornamentale e da compagnia.
Le varietà di colore sono caratterizzate da un’orlatura intorno ad ogni penna di colore diverso rispetto al resto del corpo.

Il collo è graziosamente inclinato all’indietro e la testa, corta e rotonda, è dotata di una cresta a rosa la cui protuberanza appuntita si allunga leggermente all’indietro. La faccia è rossa viva, particolarmente intensa e purpurea nelle femmine mentre i bargigli sono rossi, lisci e arrotondati. Gli occhi sono grandi, prominenti, vivaci e di colore marrone molto scuro. Gli orecchioni sono rossi e il becco è corto e forte.
Il dorso è molto corto e il petto prominente e portato con fierezza. La coda è portata alta, sopra la linea del dorso, ed è ben aperta, formando un angolo di 70° in entrambi i sessi. Il peso è massimo di 738 gr per il maschio e di 625 gr per la femmina.

Le varietà originali della Sebright sono la Oro orlato nero e l’Argento orlato nero, che sono ancora le più famose e allevate. Nel corso del ventesimo secolo sono state selezionate altre varietà, la Camoscio orlato bianco e la Limone orlato nero; sono state create perfino una varietà Bianca e una Nera, che tuttavia sono molto rare, probabilmente perché prive dell’orlatura tipica della razza, e quindi non hanno attirato l’attenzione degli allevatori. Si tratta di tipici polli da compagnia e sono perfetti come uccelli ornamentali da giardino, anche se si addomesticano gradualmente, essendo animali molto vivaci e attivi.
La riproduzione di questi polli è piuttosto difficile, in quanto il gallo si attiva sessualmente solo durante la bella stagione e la gallina è una scarsa ovaiola.
Le Sebright si appollaiano volentieri sui rami e quindi potrebbe essere ottimale prevedere una siepe, un arbusto o un piccolo alberello all’interno nel pollaio.
E’ una razza piuttosto delicata, che tollera male la rigidità dell’inverno; è quindi importante che il ricovero notturno sia ben realizzato e assicuri un certo tepore anche nei giorni più freddi dell’anno.

Inoltre, si tratta di soggetti molto vulnerabili alla malattia di Marek, per cui è indispensabile vaccinare i pulcini al primo giorno di nascita. Sono polli abbastanza tolleranti, quindi è possibile allevare anche più galli insieme se si dispone di un buon numero di femmine, e possono coabitare anche soggetti di varie età.

Altra caratteristica dei galli è un canto mattutino non troppo acuto e forte, peculiarità che potrebbe agevolarne un allevamento senza problemi di “impatto acustico” per i vicini, e dunque anche in aree urbane.

 

Traffico Illegale di Cani dall’Est Europa

L’Italia e i Paesi come la Spagna, la Francia e il Belgio sono il punto di arrivo di migliaia di cuccioli di cane provenienti dai Paesi dell’Est, in particolare da Ungheria, Slovacchia, Polonia, Romania e Repubblica Ceca, importati in modo truffaldino falsificando i documenti. Questi “allevatori”, mostrano agli ignari acquirenti finali presunti esemplari “made in Italy” e propongono anche il pedigree a pagamento, falso come la restante documentazione che accompagna i cuccioli.
Alcuni di questi animali sono trasportati in piena clandestinità, senza la documentazione necessaria per essere movimentati a fini commerciali all’interno dell’Unione Europea.
Il Regolamento (CE) n.998 del 26 maggio 2003 relativo alle condizioni di polizia sanitaria applicabili ai movimenti di carattere non commerciale di animali da compagnia, che modifica la direttiva 92/65/CEE, istituisce l’obbligo del passaporto europeo per i cani, i gatti e i furetti provenienti dall’estero, secondo quanto disposto dalla Decisione 2003/24.
Il passaporto per animali domestici deve riportare i dati anagrafici dell’animale, il numero del microchip, l’attestazione della vaccinazione antirabbica e deve essere rilasciato da un veterinario abilitato dall’autorità competente.
I cuccioli destinati alla vendita devono inoltre essere muniti di un certificato rilasciato da un veterinario autorizzato attestante, a seguito di un esame clinico effettuato 24 ore prima della partenza, la buona salute e l’idoneità ad affrontare il trasporto.
Altro requisito fondamentale per essere movimentati è il certificato TRACES (Trade Control and Expert System) per tutta la partita (Regolamento 599/2004/CE e Decisione 2003/24/CE).
Il certificato, timbrato e corredato dalla firma di un veterinario autorizzato del paese speditore, deve sempre essere in originale, in doppia lingua e comunque sempre nella lingua del paese di destinazione, con indicazione della data e dell’ora di partenza, il numero e la tipologia di animali d’allevamento o da compagnia e il numero del passaporto.                                

In base alle stime, allevare un cucciolo costa circa una cinquantina di euro e viene rivenduto sul mercato occidentale ad almeno 500 euro in alcuni casi arrivano anche ad oltre mille euro attraverso annunci o i negozianti.
Oltretutto va ricordato quanto sia pericoloso acquistare un cucciolo proveniente dal mercato dei paesi dell’Est: non solo per il rischio di essere truffati ma molto spesso i cuccioli possono presentare dei problemi di salute e comportamentali molto gravi.
Animali allevati in condizioni igieniche precarie, reclusi nelle gabbie e condannati a crescere al buio nei loro escrementi. Le riproduttrici vengono sfruttate fino allo sfinimento, imbottite di farmaci e ormoni per stimolare artificialmente la loro fertilità.
Secondo un’indagine condotta in Repubblica Ceca, spesso gli allevamenti illegali sono in prossimità delle frontiere con la Germania o l’Austria dove i cani di razza costano di più e vi sono molte possibilità per passare la frontiera senza controlli.

Per gli esperti si tratta di vere e proprie aziende dell’orrore con cuccioli allontanati troppo presto dalle loro madri. Di norma per uno sviluppo sano è necessario che lo svezzamento avvenga a 90 giorni in modo che ci sia anche la fase di socializzazione del cucciolo che avviene con la madre e il gioco con i fratelli: se viene a mancare questa fase, non solo il cucciolo a causa delle condizioni in cui è allevato soffrirà di problemi di salute, ma anche comportamentali: può diventare pauroso, aggressivo, soffrire di attacchi di ansia o essere iperattivo.
Purtroppo, ad essere complici di questo sistema di sfruttamento non sono soltanto allevatori e commercianti senza scrupoli, ma anche gli stessi acquirenti.

Negli ultimi anni, le organizzazioni animaliste nei paesi dell’Est stanno facendo pressione sui governi in modo da tutelare gli animali e controllare il mercato.
Il governo della Repubblica Ceca ha pertanto introdotto recentemente una sanzione per il traffico e gli allevamenti illegali e dal 2020 sarà obbligatorio il microchip con il primo vaccino del cane.
Quello che lascia sconcertati è una carenza da un punto di vista del quadro europeo. Si rivela necessario uniformare i paesi e sicuramente realizzare un’anagrafe canina europea. Di sicuro, queste misure non fermano il traffico illegale ma potrebbero in parte contenerlo.
Ecco perché viene chiesto a gran voce un sistema di registrazione obbligatorio nel quale gli allevatori e i venditori non solo sono registrati, ma sono anche obbligati a mostrare il loro numero di registrazione quando viene venduto un animale online.

 

Il Cigno Reale

Il cigno reale è un esemplare di uccello acquatico appartenente alla famiglia Anatidae, originario dell’Eurasia ma introdotto anche in America Settentrionale, Oceania e Africa Meridionale. In Europa è più comune a nord del 46° parallelo mentre in Italia è presente d’inverno e nidifica con poche centinaia di coppie.
Diffuso come specie ornamentale dei laghetti di parchi e giardini, allo stato selvatico nidifica in zone umide ricche di vegetazione emergente e sommersa.
E’ un uccello acquatico dal portamento elegante, provvisto di lungo collo e di una maestosa apertura alare. Il suo piumaggio è candido e il becco giallo-arancio con un evidente rigonfiamento carnoso di colore nero.
Si alza in volo dopo aver preso faticosamente la rincorsa sull’acqua: è un animale silenzioso, ma il suo battito d’ali produce un sibilo metallico.
A differenza delle anatre, i cigni non presentano dimorfismo sessuale, anche se di solito i maschi sono più grandi delle femmine; si distinguono però i giovani, grigio-bruni con il becco color piombo.

È un uccello stanziale, molto legato al proprio habitat: solo le popolazioni che vivono alle latitudini più settentrionali si riuniscono in stormi per scendere a svernare nelle regioni dove il clima è più mite.
Il cigno reale è noto anche come “cigno muto” poiché vocalmente silenzioso rispetto ad altre specie di cigni; normalmente, infatti, emette solo versi gutturali poco udibili simili a gargarismi, raramente ad un volume percepibile a distanza dall’uomo. Questo fatto si presta a rendere facilmente fraintendibili o sottovalutate le sue reali condizioni e il suo umore, infatti, a volte il cigno è costretto ad attaccare fisicamente chi, uomo o animale, ignori i suoi avvisi di stare alla larga.

In genere quando si sente minacciato il cigno reale emette dei “soffi” nei confronti della possibile minaccia che avverte, simili a quelli dei gatti quando rizzano il pelo in vista di una lotta, e sempre similmente ai gatti contestualmente tende a ritrarre le ali aumentando visivamente di dimensione; altro segnale che il cigno reale è in stato di allarme viene dal suo eventuale ritrarre totalmente il collo appiattendo il capo fino all’attaccatura con il busto.
Quando è fortemente in allarme, ritrae completamente il capo fino a far combaciare totalmente il collo con il dorso; in tale circostanza gonfia anche le ali e il piumaggio del collo tende a diventare irto.

Come gli altri cigni, il Cigno Reale spesso nuota con una zampa sola, di solito quando molto rilassato, ponendo l’altra sul dorso o tenendola piegata sotto il piumaggio dell’ala.

In analogia con ciò, anche quando è in piedi, sulla terra ferma o in acque particolarmente basse, a volte il cigno si regge su una zampa sola, mantenendo l’altra nascosta sotto l’ala, e in questa curiosa posizione può anche dormire; il più delle volte, tuttavia, dorme comunque accovacciato a terra o galleggiando in acque calme e sicure.
Nel camminare in acque basse, e soprattutto sulla terraferma, è molto cauto e procede più lentamente di quanto potrebbe fare, ciò al fine di ben esaminare il terreno prima di calpestarlo, poiché caricare di slancio su una sola zampa tutto il suo peso, lo esporrebbe al rischio di lesioni al tessuto adiposo tra le dita se posato su eventuali particolari asperità.

Come molti volatili, e particolarmente i volatili acquatici quali gli anatidi, il cigno reale dedica assidua cura alla pulizia del piumaggio, cosa molto importante poiché, oltre ad essere funzione utile per mantenere il corpo privo di sporcizia potenzialmente dannosa per la salute, comprende il rendere idrorepellente il piumaggio stesso.
I cigni sono principalmente erbivori e si nutrono in natura di piante acquatiche ed erbe dei terreni adiacenti agli specchi d’acqua da loro frequentati.
Qualora si voglia fornirgli alimentazione amano molto l’insalata a foglia larga, patate lessate, pastoni di cereali idonei e 
mais spezzato per volatili.
Il cibo dovrebbe essere gettato sull’acqua in modo che possano nutrirsene inghiottendo sempre acqua con esso, ammorbidendolo.

A seconda della coppia, la deposizione delle uova inizia con l’arrivare della primavera per concludersi anche a maggio/giugno; la femmina depone mediamente dalle 5 alle 7 uova che vengono covate prevalentemente da lei – con la collaborazione del maschio – per circa 34/38 giorni. Il periodo di schiusa e nascita dei cignetti è variabile quindi tra maggio e luglio a seconda di quando è terminata la deposizione di tutte le uova.

 

La Gallina Moroseta: Origini, Carattere e Curiosità

La Moroseta è una razza di pollo ornamentale originaria dell’Asia ad oggi conosciuta ed allevata in tutto il mondo.
Si tratta di una razza unica al mondo grazie a due caratteristiche che la rendono unica: pelle nera e piumaggio setoso, simile al pelo dei mammiferi.

L’esatto luogo di provenienza e della nascita della razza sono sconosciute, anche se la maggior parte delle fonti attribuiscono alla Cina la paternità, mentre altre fonti ipotizzano un’origine nel Sud-est asiatico. Le prime fonti scritte che parlano di un pollo simile alla Moroseta risalgono ai diari di Marco Polo, il quale scrisse nel XIII secolo di aver visto dei polli con piumaggio simile a lana durante i suoi viaggi in Asia.
L’esploratore vide questi polli nel Reame di Fugiu, che corrisponde all’attuale provincia del Fujian che ha per capoluogo Fuzhou, e più precisamente nella città di Quenlinfu.

I polli Moroseta arrivarono in Occidente grazie alla Via della seta, e inizialmente vennero commercializzate come incroci tra polli e conigli, dando il via a molti miti riguardanti la razza. Negli Stati Uniti d’America vennero ufficialmente riconosciute nel 
1874 con la pubblicazione del primo Standard of Perfection. Tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo la Moroseta conquistò rapidamente le simpatie degli avicoltori di tutto il mondo, diventando una delle razze avicole ornamentali più diffuse e allevate.

Oggi la Moroseta è spesso allevata come animale da compagnia, grazie al suo carattere docile e affettuoso, e anche come balia per specie avicole più delicate. Le femmine sono infatti ottime chiocce, capaci di sostenere più di una covata nel corso di un anno.

La Moroseta è un pollo leggero, più piccolo delle razze considerate leggere, perciò potrebbe essere considerata una semi-nana.
Il peso nel maschio è di 1,8kg mentre nella femmina è di 1,3kg. La loro caratteristica principale è il piumaggio serico, simile al pelo di alcuni mammiferi e alla consistenza della seta: questa peculiarità è dovuta all’assenza degli uncini nelle barbule del piumaggio, che negli altri uccelli formano un piumaggio compatto. Altra caratteristica fondamentale è la pelle nera, il cui 
melanismo si estende anche a ossa e carne.
Inoltre, la Moroseta, a differenza della maggior parte delle razze, presenta cinque dita invece di quattro, particolare tipico di pochissime razze di pollo. La razza ha un ciuffo di penne sul capo e zampe piumate, ed è presente una sotto razza con barba, dove i bargigli sono quasi assenti. La colorazione più comune e allevata è la Bianca, la quale, più di ogni altra, permette di evidenziare la caratteristica pelle nera grazie a contrasto cromatico tra pelle e piumaggio. Altre colorazioni piuttosto comuni sono la Nera e la Fulva. Colorazioni più rare sono Blu, Grigio Perla, Rossa, Selvatica e Selvatica argento.

Gli allevatori continuano nella selezione di nuove varietà di colore, dato il successo della razza. In Belgio sono state create la colorazione Betulla e quella Bianco Columbia, la quale è stata presentata nel 2008 a Bruges, all’interno dei Campionati Europei dedicati alla Moroseta.

I polli di razza Moroseta sono generalmente di un carattere docile e amichevole, e si lasciano facilmente addomesticare dai loro padroni. Solo alcuni galli possono essere aggressivi durante la stagione riproduttiva, per difendere il gruppo.
Grazie al loro temperamento mansueto, si adattano a vivere in giardino e in spazi confinati, e possono avere un’ottima interazione con i bambini. Nel caso di una possibile convivenza con altre razze di polli, è bene assicurarsi di non scegliere soggetti aggressivi che potrebbero attaccare e soggiogare i Moroseta. L’attitudine alla cova nelle femmine Moroseta è talmente sviluppata che le galline di questa razza sono considerate delle vere e proprie “incubatrici viventi”. Sono capaci di sostenere diverse covate all’anno, e in molti casi covano perfino durante l’inverno. Oltre che covare le proprie uova, le Moroseta vengono utilizzate come balie sia per altre razze di pollo sia per altre specie di uccelli, come fagiani, quaglie, pernici, anatre.

Se nei paesi occidentali è conosciuta solo come razza ornamentale e da compagnia, in quelli asiatici la Moroseta è molto apprezzata anche per la sua carne. In Cina soprattutto, la carne della Moroseta viene considerata una prelibatezza, dotata di qualità curative. Da molti secoli la sua carne viene cucinata in molti modi, principalmente in zuppa, sia in Cina sia nei paesi dove la cucina cinese è diffusa.

 

Il Pollaio Sociale: un Pollaio che ha a cuore la Salute delle Galline e di Chi le Cura

E’ nato da poco un nuovo progetto che prende il nome di Pollaio Sociale. Di che cosa si tratta? Parliamo di una realtà che offre lavoro ai ragazzi disabili facendo loro accudire delle galline che verranno poi adottate in cambio di 250 uova l’anno: è questa l’idea voluta dalla Sea Coop che ha dato il via al progetto.

Il procedimento è semplice, si tratta di adottare una gallina al costo di 95 euro l’anno (cifra che sostiene il mantenimento dell’animale e la gestione del progetto) per poi ricevere le uova fresche durante l’anno. Ad accudire le galline, ragazzi disabili tra i 20 e i 40 anni, seguiti dal centro occupazionale La Tartaruga, da anni impegnato nella ricerca di un lavoro per le persone affette da disabilità.
In questo modo, i ragazzi apprendono un mestiere e superano i propri limiti attraverso lo stretto contatto con gli animali. Una sorta di pet therapy che aiuta i meno fortunati e fa bene anche all’attività.
Trecento metri di pollaio, una struttura in legno con paglia, erba e terra e massima libertà: questi gli elementi che caratterizzano il Pollaio Sociale, una realtà che contribuisce a fare luce sull’importanza degli allevamenti estensivi, aperti, dove gli animali convivono in armonia e depongono le uova senza costrizioni o tempi ristretti.
Ad ogni ragazzo viene affidata una mansione: chi si occupa della pulizia, chi del mangime, chi della raccolta e chi del confezionamento in scatole personalizzate.

L’allevamento rispetta i criteri del benessere animale e prevede che non vengano somministrati antibiotici e che le galline vengano alimentate con mangimi naturali e con gli scarti dell’orto del centro stesso. La dieta delle galline è integrata naturalmente anche con erba e insetti che si trovano nelle aree in cui razzolano, per questa ragione vengono predilette galline di razza rustica più adatte all’area del pollaio.
La naturalità e il rispetto delle caratteristiche delle galline fa sì che anche la produzione vari in base al fotoperiodo e alle temperature ambientali: si stima, infatti, che ciascuna gallina produca 250 uova all’anno, ma non in maniera costante e regolare. Ci saranno, dunque, periodi in cui le consegne saranno regolari e altri in cui c’è un fisiologico rallentamento.

La cooperativa promotrice del progetto è convinta che sia vincente, come dimostrano i numeri che hanno portato, da un lato, alla crescita della popolazione di galline del Pollaio sociale e, dall’altro, il coinvolgimento nel progetto anche di un secondo pollaio sociale.

Ad oggi, infatti, sono ben 75 le galline ospitate in strutture di legno circondate dall’area di pascolo, recintata e sicura.
Questo progetto si può esportare per dare vita, anche altrove, a strutture capaci di promuovere la sostenibilità ambientale, il rispetto dell’ambiente e la valorizzazione dell’integrazione sociale.