Allevamento Biologico

Negli ultimi 10 anni il concetto di “Biologico” si sta diffondendo sempre più tra gli allevatori.
Secondo il nostro vocabolario, per Biologico si intende Attinente alla biologia o agli esseri viventi. Di tecnica agricola o di allevamento del bestiame, che esclude o limita l’uso di sostanze chimiche nei fertilizzanti e nei mangimi; naturale”

A livello economico-commerciale un allevamento biologico è sicuramente più difficoltoso in quanto presenta costi più elevati e richiede strutture specifiche per l’inserimento degli animali.

Che cosa si intende per allevamento Biologico?

E’ l’Unione Europea a regolamentare i principi base per avviare il progetto Bio.
La linea guida principale è la seguente: “per essere considerato biologico, un allevamento deve mettere gli animali il più possibile nelle condizioni in cui vivrebbero in natura”.            
E’ proprio da questo principio che si possono delineare le caratteristiche principali dell’allevamento Biologico:

·        Rispetto dei normali tempi di sviluppo dell’animale:

purtroppo a livello commerciale bisogna sottostare alle rigide richieste del mercato, specialmente per le tempistiche. Nei grandi allevamenti intensivi, infatti, si tenta in tutti i modi di forzare quelli che sono i ritmi naturali degli animali come ad esempio eccedendo con le dosi di cibo per velocizzare la crescita dei capi giovani. Nell’allevamento biologico non deve esserci fretta e ogni animale deve crescere e svilupparsi secondo i suoi ritmi;

·        Trasporto ridotto al minimo:

lo spostamento degli animali deve essere ridotto al minimo indispensabile, per evitare di causare loro traumi ed affaticarli;

·        L’alimentazione:

i mangimi dovranno essere essi stessi biologici, ossia prodotti senza l’impiego di concimi chimici e pesticidi. Ogni alimento, inoltre, dovrà essere libero da OGM e, di conseguenza, la soia (esposta maggiormente a rischio OGM) dovrà essere sostituita con sorgo, favino e glutine di mais;

·        Lo spazio a disposizione:

se un pollo viene allevato esclusivamente in gabbia, la sua natura non verrà in alcun modo rispettata. Lo spazio destinato ai volatili è un elemento fondamentale, sia per quanto riguarda la superficie disponibile per capo, sia per la qualità dello spazio/terreno.
Nel caso del biologico, la legge esistente in materia impone uno spazio maggiore a disposizione degli animali, anche rispetto al normale allevamento a terra. Lo spazio per singolo esemplare, deve essere abbastanza esteso da permettere agli animali di muoversi. Fondamentale sarà anche la qualità del terreno, tale da consentire ai polli di pascolare senza problemi e di procurarsi anche qualcosa da mangiare;

 

·        Uso limitato degli antibiotici:

Se un pollo proveniente da un semplice allevamento all’aperto si ammala verrà curato mediante la somministrazione di antibiotici. In un allevamento biologico, invece, è possibile ricorrere agli antibiotici soltanto per un numero limitato di volte durante l’anno e sempre sotto stretto controllo del veterinario.

 

 

 

 

 

 

 

Gallina Sussex: L’Ovaiola per Eccellenza

La razza Sussex ha una lunga e famosa storia. Secondo alcuni le origini della razza, risalgono alla contea dell’Inghilterra sud-orientale denominata appunto “Sussex”, ma questa ipotesi è controversa e infatti, secondo altri, le origini effettive sarebbero da individuare in realtà nel distretto del “Kent”.
Queste controversie nascono dal fatto che agli inizi del diciannovesimo secolo erano note tre pseudo-razze, tutte con caratteristiche simili, che venivano denominate Sussex, Kent e Surrey, dal nome delle contee in cui venivano rispettivamente allevate.
Con il passare degli anni al nome delle razze venne aggiunto l’aggettivo Old, che significa vecchio, e quando iniziarono le prime mostre avicole, nella metà dell’800, iniziarono a delinearsi diverse razze: la Kent e la Surrey si unirono nella Dorking, mentre la Old-Sussex assunse delle proprie precise caratteristiche e divenne poi riconosciuta come unica razza solo alla fine del secolo.

Le galline di razza Sussex di fatto vengono considerate delle vere e proprie “star” del mondo avicolo principalmente per l’elevato numero di uova deposte all’anno, che sono circa 260.
E’ fuori dubbio che il piumaggio in colorazione “millefiori” le rende uniche e possiamo affermare che la loro presenza impreziosisce senza dubbio il pollaio.

Sono note, oltre che per l’aspetto ornamentale, soprattutto per il loro carattere molto docile, curioso e mansueto che le rende animali perfetti da allevare anche in un pollaio domestico familiare realizzato in un giardino di città.
 
Gli allevatori che possiedono tra le altre anche questa razza, affermano che spesso vengono accolti alla mattina dagli esemplari Sussex per un saluto, che vengono avvicinati al pollaio in seguito ad alcuni gorgheggi come segnale di ricerca di attenzioni da parte loro.
Sono molto amichevoli e interagiscono bene con gli esseri umani e soprattutto con i bambini.

Vivono a proprio agio nei climi freddi infatti in Nord America sono molto diffuse; ma nonostante ciò preferiscono e sopportano meglio le stagioni più calde.

La Sussex è una razza molto adatta alla vita ruspante all’aperto, ma essendo una gallina dal temperamento mite, si adatta anche a vivere in un giardino.
Si presenta con una corporatura ampia e piuttosto robusta, ma con un portamento slanciato e sostenuto, che la rende comunque aggraziata. La testa è mediamente larga e lunga, dotata di una cresta semplice, di medie dimensioni, a 5 punte, dritta in entrambi i sessi;
gli occhi sono larghi, prominenti, rotondi e con iride rosso scura. Gli orecchioni sono larghi, ovali e rossi; i bargigli sono lunghi e rosso accesi. Il becco forte è mediamente lungo e ricurvo.

Di seguito tutte le specifiche e le caratteristiche delle varietà riconosciute per la razza Sussex dallo standard italiano, come risultano nell’elenco della FIAV:

1 – FORMA

Tronco: Rettangolare, orizzontale, lungo, profondo e molto largo.
Testa: Piccola, fronte larga.
Becco: Di media grandezza, leggermente ricurvo.
Occhi: Grandi.
Cresta: Semplice, piccola, diritta, quattro o cinque denti, di tessitura fine, rossa.
Bargigli: Rotondi, lisci, di tessitura fine, rossi.
Faccia: Liscia, senza piume, rossa.
Orecchioni: Piccoli, aderenti, lisci, rossi.
Collo: Non troppo lungo, con mantellina abbondante.
Spalle: Larghe, piatte.
Dorso: Largo, piatto e orizzontale, con groppa piena.
Ali: Mediamente lunghe, ben chiuse, portate alte e ben aderenti al corpo.
Coda: Abbastanza corta, impiantata larga, portata leggermente alta, falciformi larghe e arcuate, timoniere ben ricoperte.
Petto: Profondo e largo, con allineamento quasi perpendicolare.
Zampe: Gambe di media lunghezza, evidenti; tarsi di lunghezza media, fini, senza piume, quattro dita.
Ventre: Profondo e largo, specialmente nella parte posteriore che è ben sviluppata.
Pelle: Morbida, bianca.

2 – PESI

GALLO : Kg. 3,0-4,0
GALLINA : Kg. 2,5-3,0
Difetti gravi: Presenza di cuscini.
Gallo: peso inferiore a kg. 2,7
Gallina: peso inferiore a kg. 2,2

3 – PIUMAGGIO

Conformazione: Penne larghe ed arrotondate, soffice ma senza cuscini. Piumino non troppo denso.

4 – COLORAZIONI

Bianca Columbia Nero
Fulva Columbia Nero
Rossa Columbia Nero
Collo Ora Scura
Rossa Millefiori
Nera Orlata Argento

Le Nostre Galline possono convivere con altri Animali?

Le Nostre galline possono convivere e condividere i loro spazi e le loro giornate con altri animali domestici?  
Certo che sì, nonostante ogni individuo abbia un carattere e una personalità diversi, delle abitudini differenti e degli stili di vita non sempre concilianti, le galline possono indubbiamente convivere con altri animali domestici quali cani, gatti e conigli.

Come detto, tuttavia, il risultato della convivenza non è scontato, e potrebbe dipendere da diversi fattori.

Vediamo ora insieme il rapporto delle galline con le specie più comuni:

·         Gatto e galline: il rapporto tra felino e volatili è tendenzialmente buono, tale da consentire l’instaurazione di una pacifica convivenza. Se incuriosito, soprattutto all’inizio, il gatto tenderà ad avvicinarsi; ma abituatosi alla loro presenza, tenderà ad ignorarle, o, al massimo, a scacciarle nell’ipotesi di mancato rispetto delle distanze di sicurezza! Non dimentichiamo però che il felino è di natura un ottimo predatore, dunque per i primi momenti è sempre consigliato di verificare se effettivamente la convivenza è possibile;

·         Coniglio e galline: si tratta in questo caso di una convivenza pacifica che non dovrebbe creare problemi. In questo caso la parte debole della relazione è costituita dal coniglio: le galline potrebbero beccarlo, ma a differenza dei gatti e dei cani, esso non ha particolari armi da difesa e quindi oltre che a farle fuggire non arrecherà alcuni problemi alle nostre cocche;

·         Altri Volatili e galline: la categoria dei volatili da cortile, di cui fanno parte anche le galline, è piuttosto ampia. Tacchini, oche, fagiani, anatre, papere, possono tranquillamente convivere purché ognuno abbia i propri spazi necessari;

·         Cane e galline: a differenza degli altri animali domestici è più difficile creare un rapporto pacifico tra i nostri amici a 4 zampe e le nostre galline.. Infatti laddove sorgano dei problemi, le galline potrebbero essere attaccate e perfino uccise dal cane. La vista dei volatili potrebbe accendere lo spirito predatore dei cani. E’ dunque opportuno accertarsi che ciò non accada;

 Essendo diverse le specie con le quali le galline possono convivere, è bene aver presente  
come iniziare questa nuova avventura!

La miglior arma per instaurare la miglior convivenza possibile è avere come obiettivo principale la crescita insieme degli animali. Così facendo si abitueranno l’uno alla presenza dell’altro, percependola come naturale e non forzata.

Un altro aspetto di notevole importanza è la Gradualità: se si è deciso di inserire le galline in un ambiente già abitato da altri animali, è opportuno fare in modo che questi si conoscano gradualmente. Questo può aver luogo se, ad esempio, vengono predisposti degli ambienti separati che consentono agli animali di vedersi ed annusarsi. Successivamente, dopo aver appurato che gli animali sono pronti per iniziare una convivenza, è possibile unire tutti gli spazi creando un unico ambiente in cui vivere.

Purtroppo in alcuni casi quest’intenzione potrebbe non andare a buon fine e gli animali potrebbero non riuscire ad instaurare una pacifica convivenza dividendo lo stesso spazio.

In queste circostanze, rispetta la natura degli animali! La migliore cosa da fare è predisporre degli spazi separati, in modo tale che non possano venire in contatto tra di loro.

La Cocincina Nana

La cocincina nana è una delle razze avicole più antiche che esistano. La sua importazione in Occidente risale infatti alla seconda metà dell’Ottocento.
La storia narra che furono i conquistatori francesi ed inglesi che, entrando nel Palazzo d’Estate di Pechino, si appropriarono di questi polli nani molto curiosi, e li portarono in Inghilterra.
I soggetti in questione erano di un colore giallognolo nel gallo e ancor più chiaro nelle femmine. Per circa vent’anni, furono allevati in stretta consanguineità da diverse persone causando una progressiva diminuzione della fertilità fino ad arrivare alla sterilità.
Giunti a questa situazione due allevatori inglesi, Cape e Smith, presero a cuore le sorti di questa razza che venne così incrociata con altre razze.
Tale pratica comportò però la perdita delle caratteristiche originali quali la rotondità , la calzatura e la conformazione del piumaggio.
La situazione attuale vede un’enorme diffusione della razza in tutto il mondo e un nascere sempre progressivo di nuove colorazioni, per questo ad oggi non si possono conoscere con precisione quante e quali colorazioni esistono.
In Italia questa razza Ornamentale è riconosciuta dalla Federazione Italiana delle Associazioni Avicole.
Senza dubbio la cocincina nana è una delle razze più conosciute, allevate ed amate da chi ha la passione per l’avicoltura ornamentale; a testimonianza di questo è anche la presenza di tantissimi Club nazionali dedicategli.

Caratteristiche:

La razza della gallina cocincina vede una suddivisione netta che vede la specie divisa in: nana e gigante.
Il manto è il segno distintivo di questa gallina. La presenza di piumino infantile rende il piumaggio abbondante e morbido, facendo della cocincina una delle specie maggiormente apprezzate a livello estetico. Grazie al loro piumaggio sono estremamente resistenti ai climi più rigidi, il manto infatti copre anche le loro zampe. Le uova si contraddistinguono dal colore rossiccio.
Quando parliamo di cocincina gigante, parliamo di un pollo maestoso che può raggiungere i 5,5 kg di peso mentre la gallina si ferma a 4,5 kg.
A rendere la cocincina una razza armoniosa esteticamente è il groppone che è alto quasi quanto la testa. In natura conosciamo la bianca, la fulva, la blu, l’argento orlata nero e sparviero. Le medesime caratteristiche appartengono alla cocincina nana, se non per il fatto che il suo peso può arrivare a malapena a un chilo.

Temperamento:

Quando la razza venne importata in Europa fu apprezzata non solo per le caratteristiche fisiche ma anche per il temperamento. Questa gallina infatti è estremamente mite e docile. Vive bene in spazi confinanti ed è ben disposta alla cova. L’unica difficoltà è il peso e la facilità ad ingrassare. Ecco perché potrebbero, durante la cova, uccidere i pulcini.

Alimentazione:

Essendo una razza massiccia e tendenzialmente obesa, è necessario prestare attenzione all’alimentazione perché questa risulti adeguata ed equilibrata. Bisognerà quindi riservare alla cocincina degli alimenti che permettano l’assunzione di vitamine e minerali con un occhio di riguardo alla presenza di calcio.

Alloggio:

Questa razza asiatica ornamentale si adatta senza problemi agli spazi dedicati e non necessita di steccati alti. La stazza del corpo infatti non permette loro di saltare o volare. All’interno del pollaio andrà posto un bagno di sabbia e cenere, necessari per proteggerle da acari e pidocchi. Ed è importante che l’alloggio sia sempre ripulito dagli escrementi; una pulizia di riguardo va anche fatta quotidianamente ad abbeveratoi e mangiatoie.

Igiene e cura:

L’igiene della cocincina riguarda soprattutto l’alloggio. Se questo è ben tenuto ed ha una manutenzione quotidiana si eviterà la diffusione di acari e batteri. E’ importante inoltre evitare anche che si formi fanghiglia perché le loro zampe non sarebbero adatte a camminarci. Importante anche che il folto piumaggio, sia sempre asciutto e pulito e mai umido.

Addestramento:

La gallina cocincina è una razza docile che asseconderà ogni richiesta con massima fiducia. Anche la convivenza di più esemplari non sarà un problema, questa specie infatti ben tollera la presenza di altri animali e starà per conto proprio. Questo renderà il lavoro dell’allevatore estremamente leggero.

Accoppiamento:

Questa specie ha una crescita molto lenta e possiamo considerare un esemplare adulto intorno all’anno di età. Bisogna innanzitutto dire che per ogni gallo sono necessarie 8/10 galline. L’accoppiamento può avvenire già a partire dai 6 mesi, quando la gallina ha il primo ciclo e il gallo è inesperto.

Malattie e cure:

Oltre ad un’adeguata pulizia che prevenga la diffusione spontanea di batteri, è importante controllare spesso l’igiene del piumaggio della cocincina e l’alimentazione. La morte più frequente è dovuta proprio ad un eccessivo peso assunto dalla specie. Per prevenire ciò è bene lasciare ampio spazio alla gallina in modo che possa correre durante la giornata ed evitare così di ingrassare troppo facilmente. La vita media si aggira in un lasso di tempo che va dai 5 ai 10 anni.

 

 

L’ordine di Beccata

Le galline che vivono nel pollaio, sviluppano quello che si chiama «l’ordine di beccata» che consiste in un atto di sottomissione del più debole al più forte.
La gallina più anziana solitamente becca le compagne senza ricevere beccate in cambio; una seconda gallina può beccare tutte le altre, tranne la prima; una terza non può beccare le prime due ma tutte le altre sì, e così via..
L’ultima, la più sfortunata, che evidentemente è la più debole, è beccata da tutte, ma non può rifarsi su nessuna.

Come è evidente, l’esistenza di una gerarchia, più che favorire il singolo, tutela la sopravvivenza della specie: qualora le condizioni ambientali evolvessero in modo tale da non assicurare il cibo per tutti, l’ordine gerarchico consentirebbe la sopravvivenza almeno dei più forti, garantendo loro l’accoppiamento e la trasmissione dei caratteri ereditari migliori.
Una volta che la gerarchia viene stabilita all’interno del gruppo, le contese risultano diminuite, ma la competizione continua attraverso le «lotte simboliche» fatte di sguardi minacciosi e da atteggiamenti aggressivi.
Potrebbe quindi succedere che i più deboli rimangano senza cibo, ma questa situazione può essere risolta aggiungendo alcune mangiatoie, poste in luoghi differenti all’interno del pollaio.
L’ordine di beccata generalmente si risolve da sé. Gli uccelli dominanti si imporranno e gli altri si metteranno in riga. Le galline cresciute insieme nello stesso pollaio ne usciranno con uno scompiglio minimo ma se due esemplari dominanti vengono messi insieme, combatteranno per il potere.
Se vi accorgete che una gallina dominante inizia a sorvegliare la mangiatoia e l’acqua, installate una seconda postazione per ridurre la tensione: la distrazione è un efficace metodo per ridurre al minimo i problemi. Delle pannocchie o dei cavoli appesi al soffitto ridurranno l’aggressività e le galline saranno invogliate a beccare altrove.
E’ noto che le galline più aggressive sono in cima all’ordine di beccata ma a volte una gallina riesce a scalare la gerarchia con sole poche beccate infatti le galline con creste grandi ed erette tendono a ricoprire ruoli primari nell’ordine di beccata rispetto a quelle con delle creste più piccole.
Se per qualsiasi motivo viene a mancare una delle galline dominanti, l’ordine di beccata viene messo in discussione e potranno esserci nuovi attacchi prima che si ristabilisca un nuovo ordine: una gallina che in precedenza sembrava essere sottomessa, potrebbe ad esempio ritrovarsi in testa a tutte le altre, specialmente se si tratta di una “vecchia guardia”.
Inserire nel gruppo nuovi esemplari senza una prima separazione iniziale, può finire in tragedia perché a volte le vecchie galline fanno squadra e beccano le nuove.
L’ordine di beccata può modificarsi anche se una delle galline anziane si ammala oppure entra in cova e trascorre tutto il tempo seduta sul nido.
L’essere in cima all’ordine di beccata non è soltanto un sinonimo di ferocia ed aggressività ma bensì le galline in comando hanno sempre gli occhi aperti in caso di pericolo e portano le altre a scoprire nuove fonti di cibo.
L’ordine di beccata non scompare se entra un gallo nel gruppo e i maschi saranno quasi sempre all’apice del comando, seguiti dalle galline.

Lasciando abbastanza spazio alle galline e vigilando la zona accertandosi che questa lotta al potere non si trasformi in una vera e propria guerra, riuscirete a stabilire e a mantenere un equilibrio stabile all’interno del pollaio.

Le principali differenze tra Pollo e Gallina

Pollo e Gallina, quali sono le differenze? Apparentemente sembrano uguali ma l’errore che si commette è pensare che differiscano nel sesso: in realtà non è così. Entrambi sono animali da cortile, sono sempre in movimento, razzolano alla ricerca di qualche seme o di un vermetto, si nutrono in mangiatoie ed abbeveratoi spesso comuni, si assomigliano esteticamente, si beccano tra di loro ed hanno gli stessi comportamenti.
Ma allora se hanno tutte queste caratteristiche in comune che cosa li diversifica?

La gallina, può vivere anche sei o sette anni, al contrario del pollo, perché essendo una giovane gallina, non vive più di sei mesi, infatti viene ucciso prima per utilizzarne la carne.
Il pollo quindi non è altro che una giovane gallina non matura per fare le uova.

La differenza che c’è tra il pollo e la gallina riguarda sostanzialmente l’età che determina anche la consistenza della carne. La carne del pollo è tenera e si stacca con facilità dall’osso; la gallina invece ha la carne più dura e più grassa: ideale per la preparazione del brodo.
Oggi, polli e galline, vengono allevati in pochissimo spazio e soltanto chi ha la fortuna di vivere in campagna può regalare a questi volatili ampie aree in cui razzolare e trascorrere la giornata.

La parola Pollo, deriva dal latino, e significa animale giovane.
L’allevamento di polli ebbe inizio in Asia almeno 3000 anni prima dell’era cristiana. In Europa sono stati allevati per la prima volta nel VI secolo avanti Cristo. Le razze esistenti sono davvero tantissime. Esistono razze pregiate per la carne, e altre che si distinguono per le loro particolari uova.
Dunque Pollo, Gallo e Gallina si riferiscono alla stessa specie, Gallus Gallus, ma identificano esemplari diversi per sesso, età e finalità di utilizzo:

  • il Pollo è un soggetto di entrambi i sessi, ma di giovane età, massimo 6/7 mesi e di peso solitamente non superiore a 1,5 kg, che viene impiegato per produrre carne;
  • il Gallo è il maschio della specie con età superiore ai 10 mesi, che ha quindi raggiunto la piena maturità sessuale ed è impiegato soprattutto a fini riproduttivi della specie;
  • la Gallina è la femmina della specie che ha raggiunto la propria maturità sessuale, da 1 anno di vita in su, ed è destinata alla produzione di uova.

Analizzando in modo più dettagliato le fasi di sviluppo di questi volatili, noteremo che per ogni fase di vita, esistono schemi ben precisi ai fini dell’allevamento:

  • Pulcino e Pollastro: è la prima fase di vita dell’animale, dove il pulcino subisce numerosi cambiamenti allo scheletro e alla muscolatura; in questa fase sia il pulcino che il pollastro possono essere maschio o femmina;
  • Polli e Pollastre: in questa fase, dopo circa 6 mesi dalla nascita, non è ancora stata raggiunta la maturità sessuale e quindi non si verifica ancora la deposizione delle uova nel caso delle pollastre;
  • Galli e Galline: avvenuta definitivamente la maturità sessuale, il gallo avrà scopi essenzialmente riproduttivi mentre la gallina si dedicherà alla produzione di uova.

La Razza Amrock

La gallina Amrocks deriva dagli Stati Uniti, ma venne successivamente migliorata con una selezione genetica in Germania.
La razza venne creata nel Massachusetts nel 1868, incrociando la Domenicana con la Cocincina e la Java nere.
Venne successivamente importata in Germania nel 1948, dove ottenne da subito un notevole successo tra gli allevatori che gli diedero il nome, dall’abbreviazione di “Amerikan rocks”.
La razza Amrock è una delle razze a doppio utilizzo, ovvero la carne si presenta ottima ed abbondante per il consumo e si presenta allo stesso tempo particolarmente produttiva come razza ovaiola.
Questi animali hanno un’indole molto calma e sono predisposti aaffezionarsi molto a chi le accudisce, diventando veri e propri esemplari domestici.
Sono anche molto produttive, socievoli e dalla bella estetica, ideali per chi è alle prime armi.
Un altro particolare interessante di questa razza è la possibilità di distinguere il sesso dei pulcini dopo pochi giorni di vita grazie al colore dei tarsi e alla grandezza della macchia chiara occipitale; in particolare, se un pulcino presenta tarsi e becco di colore giallo più chiaro è maschio, mentre invece, se presenta una macchia occipitale molto estesa è con molta probabilità una femmina.
Il tronco è di lunghezza media, largo, pieno, con la linea del dorso leggermente salente. La testa, leggermente ovale, è di media grandezza e provvista di un becco corto, forte e leggermente arcuato, di colore giallo striato di nero. Gli occhi sono grandi, sporgenti e di colore arancio/rosso. La cresta è semplice, rossa, di media grandezza e dotata di cinque denti regolari. I bargigli sono rossi, mediamente lunghi e larghi, di tessitura fine e lisci. La faccia, priva di peluria, è rossa e liscia. Gli orecchioni sono ovali, di media grandezza, di colore rosso. Il collo è di media lunghezza, provvisto di una ricca mantellina che ricopre le spalle, le quali sono larghe e ben arrotondate.
Il dorso è largo, mentre le ali sono ben rialzate e portate orizzontali molto aderenti al corpo. La coda è di lunghezza media, con falciformi ben arrotondate. Il piumaggio è abbondante, morbido ma ben aderente, dotato di penne lunghe e arrotondate e con un piumino denso.
Il ventre è pieno e arrotondato, soprattutto nella femmina. Le zampe sono mediamente lunghe e separate nettamente dal corpo, dotate di tarsi fini, lisci e implumi. Le dita sono quattro e ben separate. Il peso è di kg 3,1-3,6 per il maschio e di 2,5-3 per la femmina.
La gallina Amrocks presenta un piumaggio definito picchiettato che per questa specie viene definito “barrato”. I galli hanno barre bianche e nere della stessa ampiezza, mentre le galline hanno l’ampiezza doppia nelle penne nere rispetto a quelle bianche.
Vi sono ad ogni modo delle Amrocks non di razza pura che si presentano completamente bianche, completamente nere o fulve.

 

 

Malattie più diffuse alle Zampe degli Avicoli: Quali sono e come Curarle

Gli avicoli, come tutti gli animali, sono soggetti a varie malattie.
E’ quindi importante, che gli allevatori, conoscano i sintomi delle varie patologie per sapere come intervenire tempestivamente per aiutare e curare i propri animali.

Tra i problemi che spesso si incontrano nell’allevamento del pollame ci sono indubbiamente le malattie alle gambe e alle zampe.
Vediamo ora le principali cause e i rimedi da adottare nel caso in cui i vostri animali manifestino sintomi collegabili alle malattie degli arti.
                                                                                         Cause:

·        Spesso i polli, si siedono in piedi e hanno un’attività motoria limitata. Se lo spazio a loro dedicato è limitato, gli animali non hanno l’opportunità di “scaldarsi” e possono apparire delle crescite sulle zampe che potrebbero causare un piede di calce;

·        Una dieta erroneamente compilata, quando nel mangime non ci sono abbastanza vitamine B, A, E, D. In questo caso, le zampe dei polli si possono ferire con facilità a causa della carenza di vitamine;

·        Nei polli e galletti per qualche motivo, e principalmente a causa di alimentazione impropria, i sali di acido urico si depositano nelle articolazioni e nei muscoli delle gambe causando la cosiddetta Gotta.

Con la gotta, il pollo diventa letargico e debole, perché praticamente smette di mangiare. Di conseguenza, il corpo è esaurito. Le gambe si gonfiano e le articolazioni si deformano diventando inattive. Questa malattia, oltre alle articolazioni delle gambe, colpisce i reni, il fegato e l’intestino.

Se i polli cadono in piedi, devono essere prese misure urgenti:

–         somministrare del mangime che contiene la vitamina A;

–         ridurre la quantità di proteine;

–         aumentare il tempo e l’area dei polli da carne in piedi.

Spesso le malattie delle zampe nei polli sono associate alla Knemidocoptosis.
Un animale infetto da cnemidocoptosi deve essere immediatamente isolato, poiché l’infezione può essere trasmessa agli altri capi.
I locali dovranno essere disinfettati e la lettiera rimossa. Anche abbeveratoi, nidi per la deposizione delle uova e altre attrezzature utilizzate, dovranno essere rimosse e trattate in maniera scrupolosa per evitare di infettare il resto del gruppo.
La causa di questa malattia nei polli è spesso la scabbia.
Con la cnemidocoptosi, i polli cadono in piedi o corrono senza fermarsi nel pollaio. È necessario determinare la malattia il più presto possibile, altrimenti si trasformerà in una condizione cronica.
Il rimedio da utilizzare in questo caso, è prettamente naturale: basterà diluire il sapone in acqua calda fino alla completa dissoluzione e successivamente nella soluzione raffreddata risultante posizionare gli arti del pollo per circa mezz’ora.

A volte, dopo aver liberato i polli a razzolare, gli allevatori si accorgono che stanno zoppicando. Questa instabilità nelle zampe potrebbe essere causata da:

–         distorsioni;

–         lesioni;

–         nervi di serraggio;

–         danno muscolare;

–         carenza dietetica.

I polli che cadono sulle loro gambe sono probabilmente affetti da artrite. Questa malattia, simile alla tendinaginite, è associata all’infiammazione dei tendini.
Molto spesso, i vecchi polli ne soffrono: si siedono in piedi e non sopportano a lungo questa condizione. La causa di tendovaginite può essere non solo il danno meccanico, ma anche virus e batteri. Molto spesso, le malattie dei piedi si verificano in pollai sporchi, così come con un forte affollamento di polli.
Le malattie di artrite e tendovaginite sono trattate con antibiotici e farmaci antivirali. Durante il trattamento delle patologie delle gambe, i farmaci devono essere somministrati ai polli per almeno 5 giorni per via intramuscolare o aggiunti al mangime.

Un’altra malattia delle gambe dei polli è quella che si manifesta con la visione delle dita storte. La causa delle dita storte è spesso associata a cure improprie, e ad un ricovero freddo, in cui le galline posano le zampe su una griglia metallica. Gli uccelli, di norma, sopravvivono, ma non si liberano mai delle zoppie, e il trattamento è impossibile.

Purtroppo queste malattie non possono essere eliminate ed evitate a priori ma è chiaro che la sofferenza dei polli può essere ridotta al minimo se si seguono le regole della crescita e si interviene prontamente per curare i soggetti colpiti.
Grazie ad un’attenzione accurata ai polli e ai galli e all’immediato isolamento degli uccelli malati si potranno avere animali sani e in forma.

 

Ayam Cemani

I polli di razza Ayam Cemani sono avicoli ornamentali il cui nome significa “completamente nero”. Queste galline provengono da Kedu, un centro abitato collocato nell’Isola di Giava, in Indonesia, e fanno parte di una delle razze più rare e affascinanti del mondo.
In Asia, queste galline sono venerate ed impiegate durante rituali e cerimonie di medicina sacra o tradizionale. Sono molto rinomati sia per i poteri mistici della loro carne nera che per le loro straordinarie piume nere come l’inchiostro che brillano con una lucentezza metallica.
A tal proposito, i popoli che vivono in Indonesia sono convinti che ogni esemplare sia dotato di poteri ultraterreni e questa credenza è uno dei motivi che li rende tanto costosi anche in patria.
Per quanto riguarda la sua diffusione, la Cemani nera è stata importata per la prima volta nel Vecchio Continente dall’appassionato olandese Jan Steverink verso il 1998.
In base alla traduzione letterale del nome, si intuisce che le galline Cemani sono tutte nere comprese piume, cresta, pelle, zampe, occhi e unghie.
Questa colorazione diffusa su tutto il corpo è dovuta dalla melanina.
Sono invece di color crema le uova, che entrano in netto contrasto con il colore dell’animale.
Gli esemplari della razza Cemani presentano una corporatura di medie dimensioni, ben eretta e dalla muscolatura forte. La cresta è semplice, dritta e ben sviluppata nel maschio.
La maggior parte di questi esemplari si mostra con un temperamento forte; amano muoversi liberamente e mostrano un’indole da veri combattenti. Per questa regione non richiedono particolari cure e possono dimostrarsi anche docili nei confronti del padrone.
Qui di seguito alcune tra le principali caratteristiche e generalità di questa splendida razza ornamentale:

I – GENERALITÀ

Origine: Sumatra e Giava. Importato nei Paesi Bassi nel 1998.
Peso minimo uovo: 40 g.
Colore del guscio uovo: crema chiaro
Anello Gallo : 18
Anello Gallina : 16

II – TIPOLOGIA ED INDIRIZZI PER LA SELEZIONE

Pollo leggero e vivace, con sangue di combattente, tarsi lunghi, cresta semplice e forte muscolatura. Le caratteristiche della razza sono il colore nero intenso del piumaggio e degli attributi della testa, come pure della pelle e della muscolatura. Nella gallina il colore della cresta, dei bargigli e degli orecchioni è ancora più intenso.

III – STANDARD

Aspetto generale e caratteristiche della razza:
Tronco: di media lunghezza; stretto, un po’ più largo nella parte anteriore; muscolatura forte; portamento rialzato, un po’ meno nella gallina.
Testa: di media grandezza e che appare grande in proporzione al corpo; nera.
Becco: forte; ben ricurvo; nero.
Occhi: grandi; vivi; iride da bruno scuro a bruno nero; bordo nero.
Cresta: semplice; grande; 4-6 denti; tessitura spessa; il lobo non segue la linea della nuca; nera.
Bargigli: di media grandezza; arrotondati; neri.
Faccia: liscia e nera.
Orecchioni: piccoli e neri.
Collo: lungo e forte; mantellina che scende fino alle spalle.
Spalle: larghe; arrotondate.
Dorso: di media lunghezza, piatto; si restringe un po’ verso la parte posteriore. Lanceolate piuttosto rigide e ferme.
Ali: possenti; lunghe e grandi; portate alte; chiuse e parallele al corpo.
Coda: portata abbastanza alta; poco aperta; rachide delle penne duro; falciformi strette, rigide, di media lunghezza.
Petto: pieno e arrotondato; portato alto.
Zampe: gambe di media lunghezza; possenti; piumaggio pieno e serrato. Tarsi lunghi; ossatura fine; lisci; neri. Dita lunghe; possenti; ben allargate; nere comprese le unghie.
Ventre: poco sviluppato.
Pelle: nera.
Peso Gallo: Kg. 2,0-2,5
Peso Gallina: Kg. 1,5-2,0
Corpo troppo carnoso; muscolatura troppo scarsa; spalle strette; portamento troppo basso o troppo rilevato; ali portate basse; piumaggio troppo morbido e con molto piumino; attributi della testa color mora invece che nero; iride chiaro.
Conformazione: molto duro; stretto e ben serrato; poco piumino.

IV – COLORAZIONI 

Piumaggio in generale nero puro, intenso con più o meno riflessi verdi. Piumino nero.
Difetti gravi: piume di altro colore; piumaggio opaco; forti riflessi blu.

  

Muta e Piumaggio delle Galline

La muta è un processo naturale durante il quale le galline cambiano tutto il piumaggio vecchio con delle nuove piume.
Il piumaggio, infatti, serve per proteggere gli animali dal vento e dalla pioggia e a mantenere il calore corporeo durante l’inverno. Le piume vecchie, diventando usurate, non sono più efficienti e non garantiscono sufficiente protezione.
La muta quindi è un processo ciclico, che si ripete annualmente a scopo funzionale.
Solitamente ci si accorge che le galline sono in periodo di muta perché perdono le piume a zone e perché la produzione di uova si arresta.
Potrebbe però succedere che i segnali non siano così evidenti perché infatti l’intensità della muta varia e può essere “leggera” o “pesante”.
Questo vale soprattutto per le ovaiole commerciali che, spesso, hanno una muta poco visibile e continuano a fare uova anche se in numero minore.
Un altro indizio di muta è quando nel pollaio troviamo piume e piumette sparse dappertutto.
Questa perdita di piume anomala potrebbe tuttavia dipendere anche da altri fattori, da esaminare accuratamente, come ad esempio, se la gallina ha delle aree senza piume intorno alla cloaca, non è in muta ma bensì è stata attaccata da parassiti come pidocchi ed acari. E’ anche importante assicurarsi che la mancanza di piume in testa, sulla schiena o sulla coda, non sia dovuta ad episodi di beccaggio ed aggressioni.
Solitamente il cambio del piumaggio avviene alla fine dell’estate o in autunno, in modo che le piume nuove possano ricrescere completamente prima dell’inverno.
Ma il processo di muta, oltre che essere legato ai cambiamenti della luce nelle varie stagioni dell’anno, è scatenato anche dalla mancanza di acqua e cibo e ad alcuni fattori che causano particolare stress agli animali come per esempio il periodo di Cova, in cui la chioccia mangia e beve poco per oltre 21 giorni.
La durata della muta è molto variabile, è diversa da gallina a gallina e cambia anche di anno in anno per la stessa gallina.
Con l’avanzare dell’età della gallina, infatti, la muta richiede di solito più tempo ma generalmente si può dire che può durare da 4 settimane a 4 mesi. In questo periodo non avremo uova perché tutte le energie e gli elementi nutritivi saranno concentrati alla creazione e alla crescita del nuovo piumaggio.
La prima muta avviene intorno ai 12/18 mesi e poi si ripete ogni anno. Anche i pulcini fanno la muta, detta muta giovanile: la prima intorno a 5/6 giorni di vita e la seconda intorno ai 2/3 mesi.
Il cambio del piumaggio necessita di tempo e avviene per zone: il processo comincia dalle piume della testa e del collo, prosegue poi lungo la schiena, il petto e le ali, e si conclude con le piume della coda.
Il tessuto all’interno del follicolo di una nuova penna contiene sangue che alimenta il fusto della penna emergente, che è protetta da un involucro ceroso.
Man mano che la piuma cresce, l’involucro di cera si rompe e cade, in modo che la piuma possa crescere.
Nel periodo di muta del piumaggio anche noi possiamo fare qualcosa per aiutare i nostri animali come ad esempio evitare di maneggiarli: all’inizio la piuma emergente contiene sangue quindi è sempre meglio evitare di toccare la gallina e rompere il fusto della piuma con conseguente sanguinamento. Un’altra accortezza da avere è quella di evitare di aggiungere stress agli animali, quindi niente spostamenti o inserimenti di nuovi esemplari.
Per quanto riguarda l’alimentazione invece possiamo aggiungere una piccola percentuale di proteine che aiutano la crescita del piumaggio, dando più nutrimento alle galline.