Ayam Cemani

I polli di razza Ayam Cemani sono avicoli ornamentali il cui nome significa “completamente nero”. Queste galline provengono da Kedu, un centro abitato collocato nell’Isola di Giava, in Indonesia, e fanno parte di una delle razze più rare e affascinanti del mondo.
In Asia, queste galline sono venerate ed impiegate durante rituali e cerimonie di medicina sacra o tradizionale. Sono molto rinomati sia per i poteri mistici della loro carne nera che per le loro straordinarie piume nere come l’inchiostro che brillano con una lucentezza metallica.
A tal proposito, i popoli che vivono in Indonesia sono convinti che ogni esemplare sia dotato di poteri ultraterreni e questa credenza è uno dei motivi che li rende tanto costosi anche in patria.
Per quanto riguarda la sua diffusione, la Cemani nera è stata importata per la prima volta nel Vecchio Continente dall’appassionato olandese Jan Steverink verso il 1998.
In base alla traduzione letterale del nome, si intuisce che le galline Cemani sono tutte nere comprese piume, cresta, pelle, zampe, occhi e unghie.
Questa colorazione diffusa su tutto il corpo è dovuta dalla melanina.
Sono invece di color crema le uova, che entrano in netto contrasto con il colore dell’animale.
Gli esemplari della razza Cemani presentano una corporatura di medie dimensioni, ben eretta e dalla muscolatura forte. La cresta è semplice, dritta e ben sviluppata nel maschio.
La maggior parte di questi esemplari si mostra con un temperamento forte; amano muoversi liberamente e mostrano un’indole da veri combattenti. Per questa regione non richiedono particolari cure e possono dimostrarsi anche docili nei confronti del padrone.
Qui di seguito alcune tra le principali caratteristiche e generalità di questa splendida razza ornamentale:

I – GENERALITÀ

Origine: Sumatra e Giava. Importato nei Paesi Bassi nel 1998.
Peso minimo uovo: 40 g.
Colore del guscio uovo: crema chiaro
Anello Gallo : 18
Anello Gallina : 16

II – TIPOLOGIA ED INDIRIZZI PER LA SELEZIONE

Pollo leggero e vivace, con sangue di combattente, tarsi lunghi, cresta semplice e forte muscolatura. Le caratteristiche della razza sono il colore nero intenso del piumaggio e degli attributi della testa, come pure della pelle e della muscolatura. Nella gallina il colore della cresta, dei bargigli e degli orecchioni è ancora più intenso.

III – STANDARD

Aspetto generale e caratteristiche della razza:
Tronco: di media lunghezza; stretto, un po’ più largo nella parte anteriore; muscolatura forte; portamento rialzato, un po’ meno nella gallina.
Testa: di media grandezza e che appare grande in proporzione al corpo; nera.
Becco: forte; ben ricurvo; nero.
Occhi: grandi; vivi; iride da bruno scuro a bruno nero; bordo nero.
Cresta: semplice; grande; 4-6 denti; tessitura spessa; il lobo non segue la linea della nuca; nera.
Bargigli: di media grandezza; arrotondati; neri.
Faccia: liscia e nera.
Orecchioni: piccoli e neri.
Collo: lungo e forte; mantellina che scende fino alle spalle.
Spalle: larghe; arrotondate.
Dorso: di media lunghezza, piatto; si restringe un po’ verso la parte posteriore. Lanceolate piuttosto rigide e ferme.
Ali: possenti; lunghe e grandi; portate alte; chiuse e parallele al corpo.
Coda: portata abbastanza alta; poco aperta; rachide delle penne duro; falciformi strette, rigide, di media lunghezza.
Petto: pieno e arrotondato; portato alto.
Zampe: gambe di media lunghezza; possenti; piumaggio pieno e serrato. Tarsi lunghi; ossatura fine; lisci; neri. Dita lunghe; possenti; ben allargate; nere comprese le unghie.
Ventre: poco sviluppato.
Pelle: nera.
Peso Gallo: Kg. 2,0-2,5
Peso Gallina: Kg. 1,5-2,0
Corpo troppo carnoso; muscolatura troppo scarsa; spalle strette; portamento troppo basso o troppo rilevato; ali portate basse; piumaggio troppo morbido e con molto piumino; attributi della testa color mora invece che nero; iride chiaro.
Conformazione: molto duro; stretto e ben serrato; poco piumino.

IV – COLORAZIONI 

Piumaggio in generale nero puro, intenso con più o meno riflessi verdi. Piumino nero.
Difetti gravi: piume di altro colore; piumaggio opaco; forti riflessi blu.

  

Muta e Piumaggio delle Galline

La muta è un processo naturale durante il quale le galline cambiano tutto il piumaggio vecchio con delle nuove piume.
Il piumaggio, infatti, serve per proteggere gli animali dal vento e dalla pioggia e a mantenere il calore corporeo durante l’inverno. Le piume vecchie, diventando usurate, non sono più efficienti e non garantiscono sufficiente protezione.
La muta quindi è un processo ciclico, che si ripete annualmente a scopo funzionale.
Solitamente ci si accorge che le galline sono in periodo di muta perché perdono le piume a zone e perché la produzione di uova si arresta.
Potrebbe però succedere che i segnali non siano così evidenti perché infatti l’intensità della muta varia e può essere “leggera” o “pesante”.
Questo vale soprattutto per le ovaiole commerciali che, spesso, hanno una muta poco visibile e continuano a fare uova anche se in numero minore.
Un altro indizio di muta è quando nel pollaio troviamo piume e piumette sparse dappertutto.
Questa perdita di piume anomala potrebbe tuttavia dipendere anche da altri fattori, da esaminare accuratamente, come ad esempio, se la gallina ha delle aree senza piume intorno alla cloaca, non è in muta ma bensì è stata attaccata da parassiti come pidocchi ed acari. E’ anche importante assicurarsi che la mancanza di piume in testa, sulla schiena o sulla coda, non sia dovuta ad episodi di beccaggio ed aggressioni.
Solitamente il cambio del piumaggio avviene alla fine dell’estate o in autunno, in modo che le piume nuove possano ricrescere completamente prima dell’inverno.
Ma il processo di muta, oltre che essere legato ai cambiamenti della luce nelle varie stagioni dell’anno, è scatenato anche dalla mancanza di acqua e cibo e ad alcuni fattori che causano particolare stress agli animali come per esempio il periodo di Cova, in cui la chioccia mangia e beve poco per oltre 21 giorni.
La durata della muta è molto variabile, è diversa da gallina a gallina e cambia anche di anno in anno per la stessa gallina.
Con l’avanzare dell’età della gallina, infatti, la muta richiede di solito più tempo ma generalmente si può dire che può durare da 4 settimane a 4 mesi. In questo periodo non avremo uova perché tutte le energie e gli elementi nutritivi saranno concentrati alla creazione e alla crescita del nuovo piumaggio.
La prima muta avviene intorno ai 12/18 mesi e poi si ripete ogni anno. Anche i pulcini fanno la muta, detta muta giovanile: la prima intorno a 5/6 giorni di vita e la seconda intorno ai 2/3 mesi.
Il cambio del piumaggio necessita di tempo e avviene per zone: il processo comincia dalle piume della testa e del collo, prosegue poi lungo la schiena, il petto e le ali, e si conclude con le piume della coda.
Il tessuto all’interno del follicolo di una nuova penna contiene sangue che alimenta il fusto della penna emergente, che è protetta da un involucro ceroso.
Man mano che la piuma cresce, l’involucro di cera si rompe e cade, in modo che la piuma possa crescere.
Nel periodo di muta del piumaggio anche noi possiamo fare qualcosa per aiutare i nostri animali come ad esempio evitare di maneggiarli: all’inizio la piuma emergente contiene sangue quindi è sempre meglio evitare di toccare la gallina e rompere il fusto della piuma con conseguente sanguinamento. Un’altra accortezza da avere è quella di evitare di aggiungere stress agli animali, quindi niente spostamenti o inserimenti di nuovi esemplari.
Per quanto riguarda l’alimentazione invece possiamo aggiungere una piccola percentuale di proteine che aiutano la crescita del piumaggio, dando più nutrimento alle galline.

 

Spagnola Faccia Bianca

La Spagnola faccia bianca, o semplicemente Spagnola, è una razza di galline di origini mediterranee avente caratteristiche uniche e particolari.
Si tratta di una razza di mole leggera, caratterizzata dal folto e morbido piumaggio nero con riflessi verdastri, che conferisce al pollo un aspetto più possente.
Questo pollo ha sulla faccia degli orecchioni bianchi carnosi che vanno sopra le penne del collo.
Questa caratteristica peculiare, rafforzata dallo splendido contrasto con il nero intenso dai riflessi verdi del piumaggio e il color ardesia dei tarsi, ne origina il nome.
L’origine di questa razza non è assolutamente certa. La prima notazione storica risale all’epoca romana, quando Giulio Cesare, descrisse un gallo particolarmente nero con grandi pettini rossi, facce bianche e una corporatura arrogante.
Inizialmente questo esemplare non conquistò l’interesse degli allevatori in quanto i primi animali si dimostrarono deboli e brutti a prima vista. Nonostante ciò, qualche contadino si impegnò nel mantenimento di pochi esemplari poiché ottime ovaiole.
Secondo Lewis Wright potrebbe essere arrivata in Spagna dall’Inghilterra durante il Regno di Filippo II mentre secondo altre fonti la Spagnola Faccia Bianca è arrivata in Spagna dai Paesi Bassi, allora dominati dagli spagnoli. E’ poi stata ammessa alla American Poultry Association nel 1874.
Sfortunatamente, nel XX° secolo, a causa del declino degli allevamenti su piccola scala, la diffusione della spagnola faccia bianca diminuì significativamente, e questa razza avicola divenne estremamente rara.
Come tutte le razze spagnole, la Spagnola faccia bianca è molto vivace e ama trascorrere la maggior parte del tempo a razzolare dappertutto in cerca di cibo.
E’ una discreta ovaiola, e depone uova a guscio bianco di grosse dimensioni. Il numero di uova deposte è di circa 180 all’anno.

E’ una gallina molto delicata, in quanto soggetta a vesciche e sensibile agli agenti esterni come ad esempio il freddo: è infatti consigliato di fornire loro una protezione sulla faccia nei casi di gelo intenso.
La faccia bianca diventerà più estesa e bella con l’età
. Indicativamente impiega un anno intero per raggiungere la piena maturità di sviluppo.

Di seguito alcune tra le caratteristiche più importanti:        

– È un pollo di media grandezza, robusto, vivace e molto appariscente;

– Cresta: semplice, grande, con cinque denti non troppo profondi, rossa, dritta nel gallo mentre nella femmina è piegata, attaccata alla base del becco. Lobo portato staccato dalla nuca, di tessitura fine e rossa; nella gallina la cresta è inclinata su un lato senza coprire l’occhio;

– Orecchioni: grossi, bianchi, lisci o rugosi e carnosi ed enormi;

– Occhi: grandi, da rosso scuro a bruno scuro, rosso – arancio o neri, spesso coperti dagli orecchioni;

– Testa: media, lunga e larga, la caratteristica principale sono gli enormi orecchioni bianco pallido che sembrano doppi barbigli ma più grossi e larghi; partono dall’attaccatura della cresta circondando anche gli occhi e finiscono alla base del collo. Gli orecchioni sono bianchi puri, grandi, lisci, senza peluria né rughe.
Bargigli lunghi, larghi, lisci, di tessitura fine, rossi ad eccezione delle parti interna e superiore che sono bianche; faccia bianca, liscia, molto grande, senza peluria, gonfia attorno agli occhi ma senza compromettere la vista, si estende dall’attaccatura del becco fin dietro la testa conglobando orecchioni e bargigli.
I barbigli sono più piccoli degli orecchioni, si trovano sopra questi ultimi e partono dall’attaccatura del grosso becco dritto, forte, di grandezza media e nero;

– Corpo: medio, ha forma allungata ma massiccia, il dorso è leggermente inclinato nel gallo. Le ali sono ben aderenti al corpo. Il portamento della larga coda, che ha penne lunghe, è abbastanza alto nel gallo mentre nella femmina è più prostrato. Collo mediamente lungo, con mantellina abbondante e lunga; spalle larghe e arrotondate; dorso di media lunghezza, largo, leggermente inclinato verso la groppa che è ben impiumata; ali lunghe, ben chiuse e aderenti al corpo. Coda portata mediamente alta, chiusa, con falciformi mediamente lunghe e larghe; petto abbastanza largo, ben arrotondato e portato alto; ali lunghe, ben chiuse e aderenti al corpo; coda portata mediamente alta, chiusa, con falciformi mediamente lunghe e larghe; petto abbastanza largo, ben arrotondato e portato alto; gambe ben evidenti e con piumaggio corto; tarsi lunghi, fini, senza piume, con quattro dita e unghie color corno scuro. Muscolatura forte, pigmentazione intensa, pelle bianca e morbida, ventre largo, profondo e ben sviluppato;

– Piumaggio: anche se può presentarsi marrone – arancio, deve essere unicamente nero. Piumaggio largo, ben aderente al corpo, piumino non troppo folto. Le lanceolate della groppa sono molto abbondanti;

– Pelle: La pelle di questo particolarissimo pollo può essere bianca, gialla o nera;
– Zampe: nude, nere e leggermente squamose con quattro dita, tre davanti e una dietro. Agli esemplari, quando invecchiano, nasce un quinto dito chiamato sperone nel retro della zampa e più in alto degli altri. Gambe ben evidenti, piumaggio corto; tarsi lunghi, fini, quattro dita, senza piume;

– Peso medio: Galli KG. 3,0. – Galline KG. 2,3.

 

Tutti i consigli per la Disinfestazione Periodica del Pollaio

La disinfezione del pollaio dovrebbe seguire una frequenza di almeno una volta all’anno. Effettuare la pulizia di un pollaio in modo accurato e a fondo, significa garantire agli animali un ambiente sano così da ridurre il rischio di malattie, infezioni e attacchi parassitari. 

Per pulire un pollaio in modo accurato si ricorre alla disinfezione, cioè un intervento di “sanificazione” che riguarda la lettiera, il pavimento e le pareti, oltre che tutte le attrezzature che vengono smontate e pulite. Per pulire il pollaio bisognerà sostituire completamente la lettiera, smontare e pulire mangiatoie, abbeveratoi, rastrelliere e nidi.

Qualsiasi ricovero che ospita altri avicoli come tacchini, anatre, faraone e oche va sottoposto a disinfezione una volta all’anno, preferibilmente all’inizio dell’autunno, quando gli animali tendono ad essere in pausa riproduttiva.
La disinfezione dovrà avvenire a pollaio sgombro, dopo aver liberato gli animali.
Per pulire un pollaio con galline ovaiole, il mese di ottobre potrebbe essere perfetto proprio a causa della scarsa deposizione di uova che si verifica in questo periodo.

La disinfezione del pollaio deve essere eseguita con specifici prodotti reperibili presso i consorzi agrari e le rivendite di prodotti per l’agricoltura.
Ne sono un esempio la polvere di diatomee, a base di farina fossile composto da diatomee, che agisce in modo efficace contro l’acaro rosso, molto comune in estate nei ricoveri degli animali. Oltre all’acaro, questo prodotto è estremamente efficace anche contro pulci e formiche. I parassiti muovendosi sulla polvere ne vengono cosparsi e muoiono in poche ore per disidratazione. Il prodotto è completamente naturale quindi può essere usato senza particolari precauzioni per noi e per gli animali che intendiamo difendere; e la farina di basalto, che riduce gli odori sgradevoli ma soprattutto contrasta la crescita di parassiti, batteri e funghi che sono portatori di malattie e stress per gli animali. È una validissima alternativa alla classica segatura di legno e si può usare come fondo o pre-fondo all’interno dei Vostri pollai o Cucce. Essendo un prodotto naturale non ha bisogno di nessun tipo di sospensione e può venire tranquillamente a contatto con l’animale.

Tutti i prodotti, una volta diluiti seguendo il dosaggio e le indicazioni esposte in etichetta, dovranno essere distribuiti su tutte le superfici del pollaio da pulire (pareti, pavimento, soffitto, ecc).

A seguito della pulizia del pollaio bisognerà attendere il cosiddetto “vuoto sanitario”, un periodo di 2 settimane durante il quale il ricovero rimane vuoto e aperto per consentire un ulteriore azione disinfettante operata dall’effetto dell’aria e dei raggi solari.
Le galline ovaiole e gli altri avicoli presenti in allevamento, dovranno essere introdotti nel pollaio pulito solo dopo questo periodo, soltanto dopo aver inserito una nuova lettiera di paglia o di truciolo di legno e tutte le attrezzature igienizzate.

In aggiunta alla disinfezione annuale, per garantire le ideali condizioni igieniche del vostro pollaio, è necessario pianificare una pulizia settimanale finalizzata soprattutto alla gestione delle feci. A questo fine è bene distinguere la gestione delle feci notturne (circa il 40% del totale), dalle feci diurno (circa il 60%).
Il primo punto di attenzione relativamente alle feci notturne consiste nell’indirizzare una nuova gallina acquistata o un pulcino frutto del nostro allevamento a dormire nel luogo ideale per ottimizzare la pulizia e l’igiene. Dovremo quindi assicurarci che la gallina occupi il giusto posto del posatoio notturno, senza confonderlo, ad esempio, con il nido.
Una volta che la gallina avrà scelto uno spazio per dormire, tornerà sempre a dormire nello stesso medesimo spazio anche nelle notti successive per cui è bene agire fin da subito così da assicurare l’ordine ideale nel nostro pollaio.
Le deiezioni notturne delle galline si dovranno accumulare nello spazio sottostante ai trespoli del posatoio notturno, dove dovremo creare un cassone raccogli-feci da gestire in modo da creare le condizioni ideali per la fermentazione naturale delle feci.

Per la gestione diurna delle feci, invece, risulta di estrema importanza dimensionare in modo adeguato il pollaio in relazione al numero delle galline, così da creare una sorta di “lettiera permanente”.

 

Vita media di una Gallina

Nella storia il pollo è allevato non solo per le uova fresche che è in grado di fornirci, ma anche per la compagnia e l’amore che è in grado di regalarci.

Cosa influisce sulla vita media di una gallina? Di certo le condizioni di vita e le sue abitudini alimentari.

Conoscere le aspettative di vita di questo animale può aiutare l’allevatore a regolare la vita del pollaio. Tante sono le variabili che influiscono sulla vita media di questo animale, e non sempre dipendono dall’uomo. Infatti vi sono delle caratteristiche pertinenti di alcune razze, la loro capacità di adattamento all’habitat in cui vivono e di certo anche le condizioni di igiene e convivenza nel pollaio o in un ambiente domestico.

Se volessimo calcolare una media, in condizioni ottimali, noteremo che una gallina può vivere fino a 10 anni, sebbene vi siano esemplari che vivono anche fino a due decenni. Bisogna però fare una distinzione importante tra le galline comuni e le ovaiole, che rappresentano un vero e proprio tesoro per chi le possiede.

Gli allevatori che si occupano della vendita delle uova devono essere perfettamente consci di quanto è lungo il periodo di massima fertilità di una gallina. In questo modo saranno in grado di calcolare quante uova si possono ottenere, e con l’esperienza saranno anche capaci di prevedere eventuali cali di produzione legati alle stagioni o alle condizioni di vita della stessa e di certo capire quando è il caso di “sostituire” le galline più anziane con qualche esemplare più giovane.

Gli esemplari in grado di fornire uova fresche, appunto dette ovaiole, sono in grado di deporre almeno un uovo al giorno in media.

Generalmente la loro età media si aggira intorno ai 10 anni di vita, da un minimo di 5 a un massimo di 11. Ma solo dopo circa un anno di vita la gallina è in grado di fornire un quantitativo sufficiente di uova. Dopo il picco dei 12 mesi quindi la gallina inizierà a deporre gradualmente sempre meno uova.

E’ quindi inevitabile che una gallina allevata in allevamento intensivo avrà un’aspettativa di vita molto minore. Questo è dovuto alle condizioni di vita nelle quali è costretta a vivere come lo stress della ‘convivenza’ in spazi magari ristretti, l’alto rischio di contrarre malattie, scarse condizioni igieniche per negligenza da parte dell’allevatore. Una gallina che nasce e cresce libera avrà quindi un’aspettativa di vita ben più alta, poiché libera di razzolare liberamente nei prati.

Anche il peso degli animali influenza molto la sua vita media: una gallina bantam sarà di certo meno pesante di una gallina più grande. Le razze più grandi infatti, come Brahma e Orpington, vivono generalmente meno di quelle più leggere come ad esempio la Livorno e Ancona. Anche le galline nane, come la Sebright e la Serama, hanno aspettative di vita più lunghe di quelle pesanti.

 

Le Australorp

L’Australorp è una razza di pollo di origine australiana.
Nel 1919 Arthur Harwood suggerì che gli “Australian Laying Orpingtons” fossero chiamati “Australs”. Le lettere “orp” sono state suggerite come suffisso per denotare la razza principale nello sviluppo del pollo. A seguito di svariate ipotesi e rivendicazioni, nel 1920, l’Australorp fu ammesso allo Standard of Perfection.
Questa razza presenta tre colori riconosciuti: nero, bianco e blu. Gli Australorps bianchi sono stati riconosciuti solo nella seconda edizione degli Australian Poultry Standards nel 2011. Il Poultry Club South Africa, invece, riconosce altri quattro colori: camoscio, a macchie, grano e dorata.
Fu la prestazione di deposizione delle uova dell’Australorp che attirò l’attenzione del mondo quando nel 1922 una squadra di sei galline stabilì un record mondiale deponendo 1857 uova per una media di 309,5 uova per gallina durante 365 giorni consecutivi di prova.
Le galline Australorp ben curate depongono circa 250 uova all’anno e sono anche note per essere brave nidificatrici e madri. Originariamente, si allevava questa razza per la carne e per le uova. Essa cresce in fretta e le galline iniziano a deporre verso i cinque mesi.
Le caratteristiche principali di questa razza avicola sono il corpo ampio ed esteso, dalla costituzione paffuta. La coda formata da penne principali ampie e ben distese. Il colore del tarso varia dall’ardesia scuro al nerastro, mentre la pianta e bianco rosea. La testa è piuttosto piccola, specie in relazione al corpo. La cresta semplice è di dimensioni medie, dentellata in modo grazioso e regolare. I dentelli, detti anche protuberanze appuntite, hanno struttura ampia. Gli orecchioni sono rossi, come la pelle della faccia implume. Il colore degli occhi spazia dal marrone scuro al nero bluastro.
Questi polli sono calmi e amichevoli, facilmente a addomesticabili. Il loro peso può oscillare tra i 2,5kg e i 3kg. 
Consigliabile dunque dedicare loro una zona ampia per poter razzolare per evitare sedentarietà. Non è particolarmente predisposta al volo, per cui basterà uno steccato alto di circa un metro e mezzo.
Sono di seguito riportate tutte le specifiche e tutte le 3 varietà (nera, bianca, orlata blu) della razza Australorp riconosciute dallo standard italiano, così come risultano nell’elenco della FIAV:

I – GENERALITÀ

Origine: Creata in Australia per fini economici, a partire dalla Orpington. Riconosciuta negli USA dal 1929 e in Europa dal 1952.
Uovo: Peso minimo 55 g.
Colore del guscio: bruno chiaro.
Anello Gallo : 22
Anello Gallina : 20

II – TIPOLOGIA ED INDIRIZZI PER LA SELEZIONE

Pollo a duplice attitudine: crescita rapida e buona deposizione.
Vivo e possente, media mole, mediamente lungo e largo.

III – STANDARD

Aspetto generale e caratteristiche della razza:
1- FORMA
Tronco: largo, moderatamente lungo; posizione quasi orizzontale.
Testa: di media grandezza.
Becco: corto, forte e ricurvo; color secondo la varietà.
Occhi: Iride bruno scuro; tendente al bruno rosso nella varietà bianca.
Cresta: semplice, di media grandezza; ben impiantata; con 4/6 dentelli; il lobo segue la linea della nuca senza appoggiarvisi.
Bargigli: di media grandezza e ben arrotondati.
Faccia: rossa, di tessitura fine e senza piume.
Orecchioni: di media grandezza, allungati, di tessitura fine e rossi.
Collo: di media lunghezza; mantellina abbondante.
Spalle: larghe e ben arrotondate.
Dorso: mediamente lungo; di larghezza costante; dopo le spalle fino alla metà del dorso, linea leggermente discendente per poi rimontare con la groppa fino alla coda. Groppa larga, piena e con i lati ben arrotondati.
Ali: ben serrate al corpo e portate orizzontali; remiganti primarie e secondarie larghe.
Coda: di media lunghezza e larga; portata ad una buona altezza media. Numerose copritrici e piccole falciformi arrotondate ricoprono quasi del tutto le timoniere; grandi falciformi larghe e ben arcuate. Nella gallina portata a media altezza con larghe timoniere e ben aperta, ma non a ventagli.
Petto: largo, pieno e prominente.
Zampe: gambe possenti, di media lunghezza, ma ben visibili. Tarsi di media lunghezza; senza piume; colore secondo la varietà. Dita dritte e ben allargate.
Ventre: largo, ben sviluppato e con molto piumino.
2 – PESI
GALLO : Kg. 3.0 – 3,5
GALLINA : Kg. 2,0 – 2,5

Difetti gravi: Corpo stretto, petto piatto; ventre poco sviluppato; portamento troppo basso, troppo rilevato o troppo stretto; dorso troppo corto, coda lunga o troppo stretta; forti cuscinetto nella sella; testa grossolana; iride chiaro; bianco negli orecchioni; pianta del piede gialla; faccia scura.

3 – PIUMAGGIO
Conformazione: piume più larghe possibile; fortemente aderenti al corpo.

IV – COLORAZIONI

·         NERA

·         BIANCA

·         BLU ORLATA

 

Come introdurre un Nuovo Animale nel Pollaio

Una delle problematiche più comuni tra i nostri allevatori è quella riguardante l’inserimento di nuove galline all’interno di un pollaio già esistente, con una struttura e gerarchia di gruppo già consolidata da tempo.
Proprio per questo motivo, le nuove arrivate saranno sempre viste in “malo modo”, come delle estranee, e dunque, almeno inizialmente, verranno beccate e tenute lontane dal resto del gruppo, con accesso al cibo e all’acqua per ultime.

In una situazione ideale, sarebbe sempre meglio evitare di aggiungere successivamente nuovi animali dentro ad un pollaio già esistente, ma poi, col passare del tempo, ci si appassiona inevitabilmente a questo fantastico mondo avicolo, cominciando ad approfondire le nostre conoscenze fino ad entrare sempre più in contatto con questi intelligenti animali, al punto da desiderarne altri, magari di razze più specifiche e pure.
Vediamo ora di capire insieme come poter gestire al meglio questa delicata introduzione di nuovi avicoli nel pollaio, provocando il minor stress possibile per gli animali.
Le cose da fare affinché le altre galline non feriscano i nuovi arrivati sono sostanzialmente tre:

1)     Cercare di non prendere mai una nuova gallina da sola ma almeno in coppia, così che si facciano compagnia nei primi giorni di isolamento;

2)     Inserire le nuove galline all’interno del ricovero notturno in orario serale, quando le altre sono già a dormire;

3)     Il mattino seguente, separare con una rete le nuove galline dalle altre e mettere loro cibo ed acqua.

Rimane comunque da considerare come prima cosa che almeno inizialmente, questo nuovo ingresso, destabilizzerà un po’ l’ambiente e la perfetta sintonia e armonia di gruppo che si erano venute a creare.
Dunque non c’è da allarmarsi per qualche beccata, rincorsa, schiamazzo o arruffata.
Potrebbe essere possibile che le nuove galline che vogliamo inserire nel nostro pollaio siano portatrici di malattie o parassiti di cui, al momento dell’acquisto, non sappiamo nulla.
Mischiarle immediatamente con le altre potrebbe essere un’azione rischiosa e quindi consigliamo un periodo di isolamento
dalle altre, passato il quale, possiamo essere certi del fatto che siano animali sani.
Una volta che le nuove galline sono state introdotte nel pollaio, dal mattino del giorno successivo inizieranno dei “litigi” tra i due gruppi per il riassetto delle gerarchie interne.
Spesso le vecchie “fanno muro” contro le nuove, che dunque verranno tenute lontane e in disparte, beccate, rincorse e fatte arrivare al cibo per ultime.
Per dare alle nuove inquiline un po’ di respiro potrebbe essere buona cosa, prima di inserirle, allestire nel recinto e nell’area intorno al pollaio dei “ripari” fisici come barriere di sassi, tavole, cespugli e posatoi in modo da potersi difendere e sentirsi al sicuro.

Se ci accorgiamo che l’inserimento delle nuove galline nel pollaio produce troppi attacchi e stress, una cosa da fare può essere quella di dividere lo spazio con una rete a maglie larghe, di modo che i due gruppi comincino a conoscersi senza entrare in contatto fisico e quindi, dopo alcuni giorni, provare a rimetterle tutte insieme.

Dopo circa un paio di settimane, le nuove galline inserite nel pollaio dovrebbero essere state accettate dalle altre ed aver trovato il loro posto all’interno della nuova gerarchia del gruppo.

Durante il periodo di “instabilità” è sempre buona pratica controllare tutti i giorni gli animali per essere sicuri che non ce ne siano di feriti, cosa che potrebbe aggravarsi con il passare dei giorni. Se troviamo un animale ferito è bene metterlo in disparte, curarlo e solo quando di nuovo perfettamente sano, reintrodurlo nel pollaio.

Anche l’inserimento di nuovi galli è uno dei problemi più diffusi.
Essendo molto più battaglieri e sanguigni delle galline, è assolutamente sconsigliato inserire un gallo adulto all’interno di un pollaio dove “regna” già un altro gallo: i due potrebbero scontrarsi in modo molto violento e riportare ferite profonde, anche mortali.
Se invece questa operazione è necessaria, è consigliabile l’inserimento quando l’animale è ancora piccolo, in modo che il dominante già presente non lo percepisca come un competitore diretto.

E’ infine sempre bene ricordare che per ogni gallo non dovrebbero mai esserci meno di 5/8 galline a disposizione.

 

I Galli da Combattimento

Il combattimento di galli è una tradizionale attività ricreativa che mette di fronte due galli allevati a tale scopo.
In alcuni paesi è un’attività ancora popolare che appassiona soprattutto gli scommettitori, che investono i propri soldi su uno dei due galli. Il combattimento ha termine quando le ferite riportate sono tali da lasciare tramortito il gallo perdente, che spesso muore dissanguato.
Da alcuni questa attività viene considerata come un gioco, svolto principalmente per motivi legati a tradizioni culturali o anche religiose.
Gli animalisti e i difensori dei diritti degli animali invece sostengono che sia una crudele forma di sfruttamento e che debba essere bandita.
I metodi di allevamento dei galli combattenti comprendono l’asportazione di bargiglio e cresta, sia per la loro vulnerabilità nel combattimento, sia per la tendenza di tali parti a ghiacciarsi nei climi freddi ed indebolire il gallo.
La naturale aggressività di questi animali verso i propri simili viene accentuata sottoponendoli a dure condizioni di allenamento e di isolamento, nutrendoli con sostanze mirate che comprendono steroidi e vitamine.
I proprietari mettono i loro galli uno di fronte all’altro all’interno dello spazio riservato al combattimento, che se è recintato viene chiamato Gallodromo: intorno a tale spazio si dispongono gli scommettitori e gli appassionati in genere.
Prima della lotta, gli animali vengono tenuti fermi e stimolati a beccare l’avversario; vengono poi lasciati liberi e a quel punto ha inizio il combattimento, che termina quando uno dei due muore o cade senza rialzarsi.

Si suppone che il combattimento dei galli si svolgesse già nell’antica Persia nel 4000 a.C. e che fosse uno dei passatempi al tempo della civiltà della valle dell’Indo.
In seguito questa attività si diffuse verso nord e, tra il XVI ed il XIX secolo, divenne uno degli spettacoli più di moda tra l’aristocrazia inglese. Ai tempi della Dinastia Tudor, il Palazzo di Westminster aveva un proprio “gallodromo di corte”. 
Ad oggi, vi sono diverse aree del mondo in cui il combattimento è tuttora praticato e molto seguito, anche dove la legge lo ha proibito.
In molti paesi, la ferocia dello scontro viene accentuata legando alle zampe dell’animale un’arma, che di solito è uno sperone appuntito metallico o un coltello, di dimensioni variabili.
I combattimenti sono molto popolari e si tengono generalmente da novembre ad aprile, quando la temperatura mite consente ai galli prestazioni migliori.
Vengono tagliati bargigli e creste e spesso vengono asportate le piume, soprattutto quelle del petto, del collo e delle cosce. Di solito viene limato uno degli speroni e ne viene applicato su ogni zampa uno non metallico di misure comprese tra i 22 e i 25 mm.
Gli incontri vengono organizzati tra animali dello stesso peso con tolleranze fino a 30 grammi.
Gli incontri hanno il limite massimo di 30 minuti, ma più della metà termina nei primi 5 minuti.

Come allontanare i piccioni ed altri volatili dal Pollaio

Come allontanare i piccioni e gli altri uccelli dal Nostro Pollaio ed Orto?
Quello degli uccelli è un problema molto comune, che non riguarda solo i piccioni ma bensì anche altre razze di uccelli.
E’ dunque di fondamentale importanza imparare a difendere i nostri animali e le nostre colture da questi potenziali predatori.

Per capire come allontanare i piccioni e gli altri uccelli, bisogna però prima riconoscere le specie presenti sul territorio. Solo alcune rappresentano, infatti, una minaccia per l’integrità delle coltivazioni, specialmente nel periodo estivo.

In Italia le più conosciute e diffuse specie di colombo sono:

–         il Colombo di città, detto piccione, e il colombaccio;

–         la Cornacchia Grigia e la Gazza Pica;

–         lo storno;

Sono queste le principali specie di uccelli che rappresentano una minaccia reale per le nostre coltivazioni.
Ce ne sono molte altre in realtà, tra cui ricordiamo i merli, le tortore e i passeri. Quest’ultimi sono una problema soprattutto per le colture in pieno campo di frumento e girasole.

Ora, cerchiamo di capire quali sono i principali sistemi di dissuasione per allontanare gli uccelli dall’orto, dal frutteto e dal pollaio. Naturalmente, non tutti questi rimedi sono uguali, e alcuni sono più indicati di altri, in base alle differenti specie che abbiamo visto.

1)     I dissuasori Visivi:

Già in tempi più antichi i contadini si chiedevano come allontanare questi animali dalle loro colture.
La dissuasione visiva è stata la loro soluzione: si tratta infatti del sistema più antico per tenere lontani i volatili: infatti, hanno una paura innata di ciò che non riconoscono e che richiama loro situazioni di pericolo. Se si trovano di fronte a un dissuasore visivo tenderanno quindi a stare alla larga.
L’inconveniente è però che, di solito, questo sistema ha una durata limitata. Ogni singolo metodo funziona fino a quando l’uccello non smette di percepirlo come pericolo. Per cui è necessario, di volta in volta, alternare i diversi dissuasori visivi.

2)     Lo spaventapasseri:

È il più classico e antico dei sistemi di protezione contro gli uccelli. Ogni orto all’aperto dovrebbe averne uno, come guardiano delle colture.
Costruire in casa uno spaventapasseri è davvero semplice, bastano degli stracci vecchi e un po’ di fantasia!

3)     I palloni terrifici:

Si tratta di palloni gonfiabili che con il loro disegno richiamano gli occhi dei predatori. Devono essere posti in alto alle colture da difendere, o nelle immediate prossimità. Vengono forniti in kit di colori molto accesi, diversi l’uno dall’altro. In questo modo è possibile alternarli periodicamente. Ogni colore andrebbe usato singolarmente per un periodo di massimo tre settimane. 

4)    Il predatore simulato:

Si tratta anche in questo caso di un sistema di dissuasione che punta ad allontanare gli uccelli, intimorendoli. L’obiettivo è quello di simulare la presenza di un predatore. Molto utilizzata per questo tipo di sistema protettivo è la figura del gufo. Si tratta infatti di un predatore temuto da cornacchie, gazze, merli, e tutti gli uccelli che agiscono in maniera meno gregaria, più solitaria.

5)     Dissuasori che utilizzano il riflesso della luce solare:

Questa tipologia di dissuasori è tra le più comunemente utilizzate per tenere lontani gli uccelli dall’orto. È una tecnica economica e artigianale.
Questi sistemi sfruttano il riflesso della luce solare per infastidire gli uccelli e tenerli alla larga.

6)     Reti di protezione:

La rete di protezione viene posizionata di solito a difesa di uno o più alberi da frutto. Impedisce agli uccelli di entrare in contatto con la vegetazione. È un sistema molto efficace che però soffre il limite dell’estensione dell’area da proteggere. Va bene per uno o pochi alberi, o per orti di dimensioni limitate. Protegge la coltivazione da qualsiasi specie di volatile. Oltre a tenere lontano gli uccelli dall’orto e dal frutteto, protegge dalla grandine.

7)     Dissuasori sonori:

Questo tipo di dissuasori sfrutta il principio secondo cui i volatili, sono molto sensibili ai rumori sconosciuti e pertanto sono messi in allarme e preferiscono andare altrove.

8)     Dissuasore ad ultrasuoni:

Gli uccelli vengono infastiditi dalle onde sonore regolabili su diverse frequenze e quindi restano lontani dalle nostre colture.
Per utilizzarli è bene capire le frequenze di regolazione facendo delle prove sul campo. Di tanto in tanto è bene spostare l’apparecchio per avere una maggiore copertura.
Il vantaggio di questo sistema di dissuasione per uccelli è che non è invasivo per i vicini, non disturba. Lo svantaggio principale è che è difficile comprendere quale sia la frequenza che realmente infastidisce gli uccelli che vogliamo allontanare.

 

 

La Rossa New Hampshire

La New Hampshire è una razza americana di galline apprezzate per le buone doti produttive, per la rusticità e per l’indole tranquilla e mansueta.

Gli esemplari di questa razza si presentano con corpo robusto e largo, addome profondo e petto largo, cresta semplice, occhi arancio e orecchioni rossi.
I galli arrivano a pesare fino a 3-3,5 Kg mentre le galline fino a 2,2-2,7 Kg.
In media possono deporre fino a 180-220 uova l’anno, anche durante i mesi invernali. Le femmine non hanno un istinto alla cova così spiccato come quelle di altre razze, e covano raramente.

La New Hampshire è considerata una razza dal temperamento docile, avvicinabile ai bambini; adatta alla vita all’aperto, ma si adatta anche a vivere all’interno di un recinto.
Sono ottime razzolatrici e si adattano a svariate condizioni climatiche, pur considerando che in climi con inverni troppo rigidi i galli, soprattutto, potrebbero andare incontro a problemi di congelamento della cresta. 

Questa nasce come razza dalla selezione diretta di ceppi di un’altra razza americana, la Rhode Island Red. Tale selezione venne effettuata in origine dal professor A. W. “Red” Richardson, nel New Hampshire, a partire da ceppi di polli provenienti dagli stati del Massachussets e del Rhode Island.
Sebbene alcuni affermino che la razza sia stata ottenuta da un incrocio iniziale tra Rhode Island Red e Leghorn, pare invece che il prof. Richardson si sia limitato a lavorare semplicemente su gruppi di Rhode Island Red in purezza, selezionando in base ad alcuni criteri semplici ma efficaci come la rapidità di impennamento e la rapidità di crescita.
Il colore inizialmente non venne preso in considerazione, ma negli anni si finì con lo stabilizzare una splendida livrea bruno dorata a coda nera con riflessi castani.
In seguito vennero anche selezionate una livrea bianca, e una bruno dorata a coda blu.

La New Hampshire nasce quindi come razza utilitaria, e verso il 1920 inizia ad affermarsi sempre più, tanto che nel 1935 venne ammessa nell’American Standard of Perfection.
Solo 4 anni dopo grazie alla Stazione Sperimentale di Pollicoltura di Rovigo venne importata in Italia, dove la sua “razza sorella”, la Rhode Island Red, era da tempo approdata.
Anche qui la razza trovò buona diffusione e presto si prestò ad essere incrociata con la Livorno bianca, in modo da ottenere ottimi polli a duplice attitudine con ancor più spiccate doti di fetazione.

In seguito, negli anni 60 venne utilizzata assieme alla Sussex per selezionare una delle razze sintetiche venete, l’Ermellinata di Rovigo. 

Oggi la gallina ovaiola New Hampshire è spesso frequente negli allevamenti europei e spesso si può trovare in vendita presso i consorzi agrari come ottima gallina ovaiola.