La Gallina Combattente Malese

Origini e storia:

La Combattente Malese è originaria del Siam e della Malesia, e si diffuse in primo luogo in Giappone, India e Australia, e poi da qui in tutto il resto del mondo.
In Europa arrivò intorno al 1830 grazie al colonnello Sykes, destando tra tutti gli allevatori ed appassionati di avicoltura molto stupore ed interesse.

Grazie alla sua struttura fisica così particolare e diversa rispetto alle altre galline conosciute, mise in dubbio che tutte derivassero dall’unico antenato comune Gallus Gallus, come fino ad allora si era ritenuto.
Ma Darwin, per vari motivi, rimase invece convinto della sua teoria ed assegnò la responsabilità della singolare fisionomia della Combattente Malese ad una seria di incroci e selezioni di razze successive.

Aspetto Fisico e corretta Alimentazione:

Gli esemplari di Combattente Malese possono raggiungere i 70/80 centimetri di altezza, con una muscolatura ben sviluppata e possente.
Il corpo è compatto e muscoloso, largo nella vista frontale e che va restringendosi verso il posteriore, con spalle prominenti e molto sporgenti.
Ha le ali troppo corte per sollevare un corpo così pesante, mentre le zampe sono invece lunghe e possenti, capaci di sviluppare un’eccellente rapporto tra scatto e forza, adattissime a razzolare anche i terreni più duri. Dita ben allargate e lunghe e dotate di unghie affilate.
La testa è abbastanza larga, con fronte prominente; ha un’ampia apertura sia del becco che della gola, caratteristica, questa, che permette agli avicoli di questa razza di ingoiare porzioni di cibo anche abbastanza grandi e piccoli animaletti interi.
La cresta è piccola e larga a cuscinetto, di colore rosso brillante; i bargigli sono molto piccoli.

La gallina di razza Combattente Malese non rientra tra le migliori ovaiole, producendo infatti in media tra 70 e 120 uova l’anno.

Sono animali definiti “a crescita lenta” in quanto sono dotati di un’ossatura grossa che richiede tempo per svilupparsi e il loro massimo splendore si ha attorno a 2/3 anni di età.
Per crescere bene e in salute necessitano assolutamente di ampio pascolo d’erba e di razzolare in libertà stando esposti alla luce del sole per sintetizzare la vitamina D utile alla formazione dello scheletro.

L’alimentazione deve essere molto energetica, sostenuta nel tempo anche con un po’ di carne cruda di tanto in tanto.

Temperamento e curiosità:

Al di là dell’aspetto che “incute timore”, soprattutto a causa dello sguardo torvo dato agli occhi per via della inusuale conformazione del cranio, gli esemplari di Combattente Malese sono generalmente molto tranquilli e docili con l’uomo, dimostrando anche un particolare attaccamento verso chi si prende cura di loro.

Bisogna invece fare molta attenzione quando si vuole inserire un esemplare di Combattente Malese in un pollaio all’interno di un nuovo gruppo: è necessario farlo con tutte le cautele del caso e molto lentamente, onde evitare scontri e combattimenti che per altri esemplari potrebbero mettersi anche molto male.
Esiste anche la Combattente Malese nana, che è una razza a sé con un proprio standard e che è stata selezionata in Inghilterra alla fine del 1800 incrociando il Combattente Malese, l’Assel e combattenti nani.

 

L’Uropigio nelle Galline: Che cos’è e a Cosa serve?

L’uropigio è una ghiandola che permette alle galline di mantenere il piumaggio impermeabile.
Di frequente ci capita di vederle pungersi con il becco le piume di tutto il corpo ed è proprio in questa azione che stanno distribuendo questa sostanza cerosa ed isolante prelevata dall’uropigio sul manto.

Grazie a questa azione, la pioggia e l’acqua in generale, scivolerà via sul piumaggio senza inzuppare l’animale, con il grande vantaggio per le galline di restare più asciutte, ed evitare quindi molte malattie da raffreddamento.

L’uropigio è situato alla base della coda, in posizione dorsale, ed è proprio da tale collocazione che prende etimologicamente nome.
Secondo la tradizione fu l’imperatore Federico II, nel suo trattato del XIII secolo sulla falconeria, a parlare per primo della funzione della ghiandola uropigea degli uccelli. Egli credeva che non solo servisse a lubrificare il piumaggio, ma che fornisse anche un veleno, il quale veniva introdotto dagli artigli di falchi e gufi nelle loro prede, in modo da portarle ad una morte più rapida.
L’uropigio è una voluminosa ghiandola tubulare a secrezione esterna, dalla consistenza dermatica e situata, come abbiamo visto, nella parte estrema della colonna vertebrale di alcuni animali, e in particolare il coccige degli uccelli, che sostiene la coda.

La ghiandola dell’uropigio, quando stimolata dalla frizione del becco, elabora un secreto sebaceo che, dopo la confluenza del condotto ghiandolare di destra e di sinistra, sfocia all’esterno attraverso un unico dotto escretore terminale, il quale si apre in un rilievo della cute che prende il nome di papilla.
Le molecole che costituiscono questa sostanza si incastrano l’una all’altra, formando così un sottilissimo strato continuo, che va a ben ricoprire e isolare le penne.
L’uropigio è assente in uccelli che vivono in zone della terra molto aride e desertiche, e al contrario è invece molto sviluppato in uccelli acquatici e anatidi come ad esempio anatre e oche. In altri volatili ha dimensioni molto ridotte e spesso la funzione protettiva viene assolta dal pulviscolo che si forma quando le parti terminali delle penne si scompongono in finissime particelle di cheratina.

La sostanza secreta dall’uropigio, dunque, oltre a proteggere l’animale dall’umidità, assolve anche ad altri compiti, come quello di fungere da antibatterico e antimicotico, e di preservare la salubrità e la flessibilità delle penne.

Anche il classico odore delle nostre galline sembra essere dovuto proprio a tale sostanza e pare possa assumere un ruolo importante anche nella comunicazione olfattiva tra gli animali di un gruppo.

 

Le Malattie più diffuse tra le Galline

Il numero delle malattie che potrebbero colpire le nostre galline ovaiole è molto elevato. Per questo motivo in questo articolo analizzeremo le patologie più ricorrenti di cui esse potrebbero soffrire, soffermandoci anche su sintomi e rimedi ad hoc.
 
Tra i sintomi più diffusi, campanello d’allarme per segnalare le malattie delle galline troviamo: inappetenza ed anoressia, tosse, secrezioni da occhi e naso, respirazione rumorosa, diminuzione della deposizione delle uova, diarrea, alterazioni della pelle e del piumaggio, assenza di attività fisica e difficoltà articolari.

Un altro caso tipico è vedere galline che hanno perso le piume. In questo specifico caso, le causa potrebbero essere molteplici come una cattiva alimentazione, beccate di altre galline, muta fisiologica, stress o altre malattie più specifiche.

I sintomi delle varie malattie che colpiscono le galline sono molto simili e quindi non specifici. Per questo è importante rivolgersi ad un veterinario esperto per la diagnosi e per isolare il prima possibile eventuali soggetti malati, considerando che queste malattie spesso sono molto contagiose e potrebbero infettare gran parte del gruppo.

Tra le malattie più conosciute e diffuse troviamo:

·        Malattia di Marek:

particolarmente diffusa tra i pulcini, comprende varie patologie virali molto contagiose che provocano tumori e paralisi. Vi è un vaccino ma non sempre risulta efficace, per cui si ritiene che la miglior prevenzione sia la pulizia e le condizioni di vita adeguate. È una malattia che non ha cure, per cui i piccoli possono sopravvivere solo se riescono a continuare a mangiare e a bere, preservando un minimo il sistema immunitario;

·        Coccidiosi:

è la principale causa di morte tra gli animali. Si tratta di una malattia parassitaria del tratto digestivo molto contagiosa. Uno dei principali sintomi è la presenza di sangue nelle feci. Un altro problema che coinvolge l’apparato digerente è l’ostruzione che può impedire la defecazione. Questa malattia è dovuta a stress o sbalzi di temperatura. Se il pulcino soffre di questa malattia, bisogna cambiare la sua dieta e pulire la cloaca;

·        Malattie ereditarie:

potrebbero svilupparsi anche malattie che colpiscono il becco. Sono deformità genetiche che peggiorano con il passare del tempo. Possono difficoltare l’alimentazione dell’animale, per cui bisogna controllare che l’animale continui a mangiare, offrirgli cibo morbido, sollevare la mangiatoia ed avere altri accorgimenti.
Le alterazioni possono anche comparire nelle zampe. Per esempio, possono essere storte verso l’esterno e il pulcino non riesce né ad alzarsi né a rimanere in piedi. Queste alterazioni possono essere causate da un errore nella temperatura dell’incubatrice oppure da un deficit di vitamine. Un terreno non scivoloso e un bendaggio per mantenere le zampe unite sono parte del trattamento;

·        Malattie respiratorie:

i sintomi abituali di queste patologie sono secrezioni dal naso e dagli occhi, starnuti e tosse. È imprescindibile mantenere una buona igiene.
Va considerato che i pulcini sono più delicati e qualsiasi malattia può colpirli in maniera grave;

·        Malattie oculari nelle galline:

gli occhi delle galline possono infiammarsi ed irritarsi se vivono con un alto livello di ammoniaca. Questo può danneggiare anche i seni nasali e la trachea, e, se la situazione non si risolve, l’animale può rimanere cieco. L’ammoniaca è causata dall’unione dell’acido urico dello sterco degli uccelli con acqua. Ciò forma un ambiente propizio per la crescita del batterio che l’ammoniaca produce;

·        Vaiolo aviario nelle galline:

tra le malattie delle galline che colpiscono le zampe, il vaiolo è una delle più comuni. I sintomi di questa malattia si manifestano attraverso delle vesciche sulla barba, sulle zampe. Sporadicamente il vaiolo può colpire la bocca e la gola, pregiudicando la respirazione e provocando la morte;

·        Acari nelle galline:

i parassiti esterni, come gli acari, possono passare inosservati e provocare così danni gravi, come la diminuzione delle uova deposte, il rallentamento della crescita, l’anemia, l’indebolimento del sistema immunitario, il dimagrimento, le piume sporche a cause degli escrementi del parassita e anche la morte. Gli acari possono anche compromettere la capacità di riprodursi delle galline, visto che tendono a raggrupparsi nella zona genitale.
Inoltre, visto che alcuni acari possono anche vivere nell’ambiente, pulire e curare lo spazio in cui vivono le galline è parte del trattamento e aiuta anche a prevenirli. Questi parassiti vengono trattati con acaricidi che si trovano in diversi formati;

·        Gotta viscerale nelle galline:

si tratta di un tipo di artrite che colpisce le zampe denominata gotta, che è causata da una insufficienza renale grave. Avviene per un accumulo di urato nelle articolazioni e infiamma quelle dei garretti e dei piedi, provocando zoppia e difficoltà nei movimenti. Di solito colpisce entrambe le zampe.
Gli arti si deformano e compaiono delle piaghe, cosa che può far confondere questa malattia con un problema di acari. Può essere dovuta ad un problema genetico o a una dieta con troppe proteine. È più frequente nelle galline a partire dai quattro mesi di età. Non c’è una cura ma si possono implementare degli accorgimenti per rendere la vita dell’animale più comoda, far sì che beva di più e modificare la dieta includendo frutta e verdura;

·        Pidocchi nelle galline:

le infestazioni da parassiti esterni sono tra quelle malattie delle galline che non sono facili da identificare ma che possono pregiudicare la deposizione delle uova. L’animale colpito dimagrisce, si gratta e si becca la pelle e presenta varie zone senza piume e decolorate. Si possono notare osservando regolarmente il corpo della gallina. I pidocchi delle galline, al contrario degli acari, possono vivere solo sopra l’ospite e sono meno resistenti ai trattamenti.

Nel nostro shop online www.ilverdemondo.it è disponibile una vasta gamma di prodotti medicati e non per curare le nostre galline.
Oltre a questo forniamo assistenza e consulenze specifiche per aiutarvi al meglio nella somministrazione della cura adatta per le malattie sopra indicate.

 

Come valutare lo stato di Salute delle Galline

Purtroppo per le nostre amate galline non è stato previsto il dono della parola, e per questo motivo dovremo essere bravi e veloci a capire e identificare in tempo se qualcosa non va in loro e nel pollaio.
Per natura le galline mascherano i loro sintomi per evitare che i predatori notino la loro condizione di debolezza e le scelgano come facile preda.
Quando le galline mostrano segni evidenti di sofferenza, come essere mogie e spente, non mangiare, perdere abbondante piumaggio… spesso è già troppo tardi.
Nel pollaio purtroppo può succedere che, da un giorno all’altro, una gallina possa morire all’improvviso, nonostante il giorno prima vi sia sembrata vispa.
Il campanello d’allarme per eccellenza, dei nostri amici pennuti, è la cresta: organo importantissimo
 che si trova sulla testa di galli e galline.
In un animale sano e forte, la cresta si presenta di color rosso vivace, turgida e intatta. Dunque, il cambiamento di colore, l’afflosciamento, l’aumento o la diminuzione di volume di cresta e bargigli, sono sicuramente degli importanti segnali che ci mostrano che qualcosa in loro non va. Più precisamente, se la cresta presenta delle croste potrebbero essere beccate, ma anche funghi e parassiti; se si schiarisce e stropiccia, significa che la gallina sta entrando nella fase di muta o di cova. Il fatto che la cresta diventi meno bella e colorata ci fa capire che l’animale sta vivendo una situazione molto delicata con forte dispendio energetico e per questo motivo è fondamentale integrare la loro alimentazione con sali minerali e vitamine.

Un altro fattore da valutare è il loro comportamento. È una buona abitudine controllare come si muovono e comportano le nostre galline chiedendoci: “Mangiano? Bevono? Come si spostano? Si puliscono regolarmente? Come sono le loro zampe? Si grattano con insistenza? Stanno per troppe ore accovacciate nel nido?”

Non solo la cresta e il comportamento ci svelano lo stato di salute delle nostre amiche cocche, ma anche altri segnali in altre zone del corpo del pollo, come: schiuma negli occhi bianca o gialla, occhi gonfi, boccheggiare, ferite e sanguinamenti su corpo, perdita improvvisa di piume in alcune zone, perdita di peso improvvisa, rigonfiamenti anomali e zone arrossate, sono importanti campanelli d’allarme da non sottovalutare.

Allo stesso modo anche le feci sono un segnale per valutare se va tutto bene all’interno del pollaio. Le deiezioni di una gallina in salute si presentano compatte e morbide, di colore che varia dal marrone scuro al verde scuro con una parte bianca. In condizioni anomale si avranno: espulsioni continue di feci liquidi (diarrea), presenza di filamenti bianchi-giallognoli negli escrementi (probabile verminosi), colore atipico come giallo/ocra, rosse o totalmente bianche.

Noi, dal canto nostro, consigliamo sempre ai nostri allevatori, nel caso in cui si presentino alcuni dei sintomi sopra indicati, di contattare tempestivamente un veterinario esperto o istituto zooprofilattico.
È sempre meglio agire in poco tempo, evitando di aspettare troppo: la nostra missione è quella di curare al meglio i nostri animali salvando la loro vita in caso di improvvise malattie. Nel nostro shop www.ilverdemondo.it offriamo una vasta gamma di prodotti adatti per queste patologie. Contattaci per saperne di più!

La Gallina Siciliana

Fu in Sicilia, che venne ideata e conservata questa razza avicola.
Grazie alle sue qualità di depositrice da record, paragonabile alle razze Livornese e Australorp è ad oggi un esemplare di grande diffusione tra gli allevatori che coltivano con passione e dedizione il suo valore.

Le origini della Siciliana risalgono ad antiche razze asiatiche della regione del Panshir e trovano affinità sia con la razza egiziana Dandarawi, sia con la gallina indigena Tripolina: infatti secondo alcuni studiosi la razza si sarebbe originata da accoppiamenti tra polli locali e polli provenienti dall’Africa settentrionale.
Tra il 1850 e il 1860 il Capitano Daves acquistò un notevole numero di polli, al fine di rifornire l’equipaggio di uova e carne durante il suo viaggio di ritorno a Boston. Le galline dimostrarono di essere ottime ovaiole, e così gli esemplari che arrivarono vivi negli Usa divennero oggetto di intensa selezione da parte di alcuni allevatori statunitensi che divennero sostenitori della razza.
La razza venne ribattezzata Flower Bird, grazie alla forma della cresta, e poco più tardi Sir Loring importò i polli dalla Sicilia anche in Inghilterra, dove furono chiamati Sicilian Buttercup.
L’associazione T.R.S. (Tutela Razze Siciliane) detiene i registri e si occupa della tutela e selezione dei capi.

È un pollo di tipo campagnolo di origine mediterranea, snello e leggero, dalle forme eleganti ma meno vistose di altre razze.
Presente in diverse varietà di colore, ma che si differenzia dalle altre razze per la peculiare forma della cresta, definita “a corona”, caratteristica che l’ha resa popolare e unica al mondo.
Come per la Livorno, anche la Siciliana è stata oggetto di allevamento in USA, tanto che si possono osservare due tipi distinti: la Siciliana di tipo italiano, che è da considerarsi l’originale, e quella di tipo americano, definita Sicilian Buttercup.

Il tronco è di media grandezza. La testa è arrotondata, abbastanza larga e profonda. Il becco è forte, di media lunghezza, striato di nero. Gli occhi sono vivaci, grandi, prominenti e di colore rosso. La cresta rappresenta il punto forte della razza: è rossa e di tessitura fine, inizia come cresta semplice alla base del becco per acquisire la forma a coppa ben arrotondata; si chiude nella parte posteriore. I denti della cresta devono essere cinque e regolari, non troppo lunghi, ben definiti e senza una base troppo larga. La cresta è portata ben dritta in entrambi i sessi. I bargigli sono rossi, di media grandezza, ben distesi e non aperti. La faccia è rossa, liscia e senza peluria. Gli orecchioni sono medi, ben arrotondati, fini e di colore rosso.
Il collo è arcuato ed elegante, dotato di un’abbondante mantellina. Le spalle sono larghe e ben arrotondate. Il dorso è largo e non troppo lungo. Le ali sono lunghe, aderenti al corpo e portate alte. La coda è abbastanza larga, con timoniere abbastanza lunghe, portata alta fino ad angolo retto. Il petto è portato abbastanza alto, è pieno, largo ed arrotondato.

Le zampe sono di media grandezza, ben staccate dal tronco, dotate di tarsi sottili, nudi e abbastanza lunghi, di colore verde salice. Il peso è di circa 2kg per il gallo e di 1,6kg per la gallina.

La colorazione originale è selvatica bruna, o selvatica melanizzata, tipica di questa razza. Il piumino del pulcino è simile a quello del tipo selvatico, fatta eccezione per le strisce bianco giallastre del dorso che sono più ampie e per la striscia al capo interrotta e irregolare.

Lo standard italiano non riconosce le colorazioni differenti da quelle originarie: blu e nera.

Molto resistente ai climi caldi e asciutti, ha un temperamento vivace, sanguigno ma in genere non è una buona volatrice.
Il suo aspetto è fiero e battagliero, coraggioso e territoriale, particolarmente resistente alle malattie più comuni, di indole vagabonda: se lasciata libera di pascolare può procurarsi buona parte dell’alimentazione giornaliera.

Oltre a ciò, è una razza molto precoce: i pulcini nascono vispi e robusti, quasi sempre con un anticipo di 12 ore circa; prima dei 20 giorni si distinguono già i sessi, le galline depongono già dal quinto mese di vita uova dal caratteristico guscio affusolato color bianco ed in numero di oltre 150 per ciclo dal peso di circa 45 grammi.

Fonte di Calcio nelle Galline: Possibile Eccesso e Carenza

Il calcio è un minerale fondamentale per le galline in quanto influenza la qualità del guscio delle uova e la deposizione.
Le galline ovaiole, solitamente, necessitano di ingerire circa 5gr di calcio al giorno per soddisfare le loro normali funzioni biologiche.

In primo luogo, per capire se le nostre galline assumono le giuste quantità di calcio, è opportuno valutare se il mangime che diamo loro è adatto per soddisfare questa esigenza. In commercio esistono mangimi creati ad hoc per garantire un giusto apporto di calcio, in cui al loro interno si trova una concentrazione al 4%, cioè ogni 100g di mangime sono presenti 4g di calcio.
Oltre a questo, una gallina ha bisogno anche di altri elementi per un’ottima deposizione, come fosforo, zinco, magnesio e vitamina D3.
Vale la pena precisare che le galline più giovani hanno un’efficienza maggiore di assorbimento dei nutrienti rispetto a galline anziane e il fabbisogno di calcio aumenta quando fa caldo e quando l’animale invecchia.

Se la quantità di calcio ingerita non è riesce a far fronte al reale bisogno, si registrerà una vera e propria
carenza che si manifesterà con: scarsa produzione di uova, guscio molto sottile, rugoso o molle e osteoporosi, che causerà agli animali grossi problemi di mobilità e stabilità.

I sintomi da carenza di calcio non si manifestano subito perché quando le galline non ne hanno abbastanza per deporre le uova useranno inizialmente le loro riserve ossee per un paio di giorni, poi inizieranno a produrranno delle uova dal guscio sottile e molle fino a non deporne più.
Le uova senza guscio non sono causate soltanto da carenze di calcio ma anche da stress, malattie, vecchiaia o mancanza di una corretta alimentazione.

Oltre che al mangime base potremmo somministrare alle nostre galline altri cibi utili ad aumentare l’apporto di calcio ingerito. Ne sono un esempio i gusci d’uova ben sbriciolati, purché vengano prima cotti e poi sbriciolati molto bene, da mescolare con altri alimenti, gusci d’ostrica, grit: una miscela di sabbia o sassolini che con l’aggiunga dei gusci d’ostrica triturati diventa un ottimo supplemento per favorire la digestione e l’aumento di calcio, osso di seppia, integratori di carbonato di calcio.

Al contrario, anche un apporto in eccesso di calcio creerà loro problemi sulle uova e sulla deposizione. I segnali di un eccesso di calcio sono:
uova con estremità ruvide a causa di depositi di calcio in eccedenza, uova a guscio molle o senza guscio, consumo di mangime ridotto e ridotta produzione di uova.

Una dieta contenente troppo calcio può essere un problema serio soprattutto per i pulcini e per gli animali in crescita sotto le 18 settimane di età. Il livello raccomandato di calcio in questa fase di vita è sotto all’1%.
Il mangime per ovaiole contiene fino a quattro volte questa quantità; quindi, non dovrebbe mai essere somministrato perché può causare gotta viscerale, nefrosi e depositi di urato di calcio nei reni e talvolta mortalità.

Il calcio in eccesso, negli adulti, può bloccare i tubuli dei reni che sommando lo stress e le richieste metaboliche della deposizione delle uova, o se contraggono una malattia come la bronchite infettiva può portare alla morte degli animali. Inoltre, troppo calcio può legare il fosforo, rendendolo non disponibile causando rachitismo.

In conclusione dunque possiamo dire che l’allevatore deve essere in grado di osservare eventuali comportamenti anomali sopra indicati per intervenire in entrambi i casi, di carenza o di eccesso di calcio, evitando varie complicazioni nella salute dei propri animali.

Dalla Germania: La Gallina di Razza Vorwerk

La gallina di razza Vorwerk è una delle poche specie con piumaggio a contrasto netto tra la mantellina e la coda e il resto del corpo.

I primi esemplari nacquero agli inizi del 900 in Germania da incroci fra la Lakenfelder, l’Orpington, la Ramelsloher e l’Andalusa per mano dell’allevatore Oskar Vorwerk, da cui presero appunto il nome.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale la razza Vorwerk era però quasi scomparsa e, soltanto grazie al lavoro di alcuni allevatori, tornò negli allevamenti europei, conquistandosi sempre più ammiratori per via del suo piumaggio unico.
Al giorno d’oggi lo standard europeo della Vorwerk non è stato ancora riconosciuto dalla American Poultry Association e gli standard europei della bantam sono diversi dagli standard statunitensi.
E’ soltanto grazie ad allevatori appassionati che lo standard di razza della Vorwerk viene conservato e mantenuto.

Il loro capo è impreziosito da una cresta semplice, di media grandezza, con denti regolari. Gli occhi vanno dal giallo arancio al rosso arancio. La faccia è rossa, con piccole piume, e il becco è di un colore grigio-blu. Completano il quadro gli orecchioni bianchi, di grandezza media, e i bargigli ben arrotondati.
Le ali sono ben aderenti al corpo, mentre la coda è mediamente lunga e tenuta bassa.
Le zampe sono robuste e ben impiumate. I tarsi, di un blu ardesia, hanno un’ossatura fine, e le dita risultano ben allargate.

Le Vorwerk sono galline rustiche dal temperamento vigile e attivo, ma al tempo stesso sono mansuete e facilmente addomesticabili, curiose e socievoli con l’uomo.
Amano l’habitat della fattoria di campagna e gli ampi spazi verdi a loro accessibili.
Sono ottime volatrici e quindi, in caso di allevamento all’interno di recinto, le reti perimetrali dovranno essere realizzate con un’altezza di almeno 2 metri o chiuse anche sul lato superiore.

La gallina Vorwerk pesa circa 2 chili e mezzo mentre il gallo può arrivare a pesare anche 3 kg.
Esse sono buone galline ovaiole nonostante abbiano una corporatura più piena e pesante delle classiche razze leggere; depongono uova color crema in una quantità di circa 170 all’anno.

I – GENERALITA’ 
Origine
Creata dopo il 1900 ad Amburgo da Oskar Vorwerk, presentata per la prima volta nel 1912.

Uovo
Peso minimo g. 55
Colore del guscio: giallastro.

Anello
Gallo: 20
Gallina: 18

II – TIPOLOGIA ED INDIRIZZI PER LA SELEZIONE 
Forma di pollo campagnolo, molto possente e compatto, abbastanza arrotondato; portamento appena medio alto. I due sessi hanno la stessa disposizione del disegno. Temperamento vivace, ma familiare.

III – STANDARD

Aspetto generale e caratteristiche della razza

1- FORMA
Tronco: possente, largo e profondo; forma rettangolare.
Testa: di grandezza media, leggermente larga.
Becco: di media lunghezza; grigio-blu fino a color corno.
Occhi: grandi e vivaci. Iride giallo arancio fino a rosso arancio.
Cresta: semplice; di media grandezza; regolarmente dentellata; lobo che segue la linea della nuca senza appoggiarvisi. Nella gallina piccola e dritta, in soggetti adulti lobo piegato da un lato tollerato.
Bargigli: di media lunghezza e ben arrotondati.
Faccia: rossa, con piccole piume.
Orecchioni: di grandezza appena media; bianchi; stretto bordo esterno rosso ammesso, specialmente nei soggetti di più anni.
Collo: di media lunghezza con mantellina piena.
Spalle: larghe e arrotondate.
Dorso: largo; posizione leggermente inclinata verso il dietro. Groppa piena e ricca di lanceolate. Nella gallina più orizzontale e senza cuscinetti.
Ali: di media lunghezza e ben serrate al corpo.
Coda: di media lunghezza, un po’ chiusa e un po’ rilevata; falciformi ben arcuate, di lunghezza media e non troppo strette.
Petto: largo, profondo e pienamente arrotondato. Nella gallina pieno e profondo.
Zampe: gambe possenti; appena mediamente lunghe; ben impiumate. Tarsi di media lunghezza; ossatura fine; blu ardesia. Dita di media lunghezza; ben allargate.
Ventre: pieno, largo e ben sviluppato.

2 – PESI
GALLO: Kg. 2,5 – 3,0
GALLINA: Kg. 2,0 – 2,5

Difetti gravi:
Corpo stretto o piccolo; forma triangolare; ossatura grossolana; coda a scoiattolo, scarso o con piumaggio stretto; orecchioni fortemente macchiati di rosso; colore dei tarsi troppo chiaro.

3 – PIUMAGGIO
Conformazione: ben aderente al corpo.

IV – COLORAZIONI

FULVO NERA 
GALLO
Piumaggio fulvo dorato intenso. Testa, mantellina e coda nere, orlatura fulva dorata ammessa nelle piccole falciformi inferiori. Groppa fulvo dorato sostenuto con fini fiamme nere. Remiganti con barbe esterne fulvo dorato intenso e barbe interne nero fino a grigio-nero. Piumino grigio.
GALLINA
Piumaggio fulvo dorato intenso. Mantellina nera, leggera orlatura fulvo dorato ammessa verso la testa. Remiganti con barbe esterne fulvo dorato intenso e barbe interne grigio-nero mischiato a bruno. Timoniere nere. Copritrici della coda nere con orlatura fulvo dorato. Piumino grigio.
Difetti Gravi:
Gallo: mantellina a dominanza fulvo dorato mischiato a grigio; groppa quasi nera; tracce farinose.
Gallina: eccessiva presenza di tracce fulvo dorate nella mantellina e nella coda; forti tracce di nero nel piumaggio del mantello; tracce farinose.

 

 

Le Galline di razza Faverolles

Le galline di razza Faverolles sono degli esemplari di grossa taglia che provengono dalla Francia. Il loro nome deriva dal villaggio di Faverolles, ubicato nel Dipartimento Eure-et-Loir della regione del Centro-Valle della Loira, e fu proprio in questo contesto che nel 1860 nacque la razza Faverolles per mano di Roullier Arnoult, direttore della scuola di avicoltura di Gambais.

Conosciute in Europa per il loro temperamento socievole e vivace, sono anche definite “fonte di felicità” per chi le alleva.

Grazie al loro portamento elegante ed il loro piumaggio soffice e dalle colorazioni pastello, sono classificabili come galline ornamentali, ma allo stesso tempo sono anche delle ottime ovaiole che depongono uova di colore rosato.
Nonostante ciò non hanno molta propensione alla cova e a farsi chiocce e dunque, per allevare i pulcini di questa razza è necessario ricorrere ad altre covatrici o ad incubatrici artificiali.

Le Faverolles appartengono alla categoria delle razze pesanti: le femmine pesano circa 3kg e i maschi oscillano tra i 3,5kg e i 4kg.  

Il piumaggio soffice e ampio, la vistosa barba e gli abbondanti favoriti, sia nel maschio che nella femmina, sono certamente gli elementi dell’aspetto fisico che caratterizzano maggiormente gli esemplari di razza Faverolles, insieme alla rotondità complessiva del corpo, alla coda corta, alle cinque dita e a tarsi rivestiti da piumaggio abbondante.

Le colorazioni di questa specie sono due, l’argentata frumento e la sparviero, ma di fatto la colorazione più diffusa è l’argentata frumento.
Nella colorazione argento frumento il piumaggio del gallo e della gallina sono completamente differenti: nel gallo prevale il nero, e la coda è nera con riflessi neri, e soltanto mantellina e spalle sono color crema; nella gallina i colori predominanti sono invece il crema e diverse tonalità di rosa salmone.

È una razza che necessita di abbondante spazio per il movimento e non richiede la somministrazione di cibo troppo calorico: l’ideale sarebbe allevarle in grandi aree di pascolo ma vivono bene anche all’interno di un pollaio familiare da giardino con possibilità di razzolare all’aperto nelle ore di luce.

Non hanno molta propensione al volo, come tutte le razze pesanti, e per questo motivo non c’è bisogno di recinzioni molto alte per contenerne la fuga, ma per lo stesso motivo e per la loro indole tranquilla, è importante tener conto dell’eventuale presenza di predatori da cui difenderle, con ancora maggiore attenzione.

Di seguito tutte le specifiche e le caratteristiche della razza Faverolles riconosciuta dallo standard italiano, così come risultano nell’elenco della FIAV:
I – GENERALITA’
Origine: Francia. Villaggio di Faverolles (Eure-et-Loir). Ottenuta da polli locali incrociati con Brahma, Houdan, Dorking, Cocincina e Langshan.
Uovo
Peso minimo g. 55
Colore del guscio: leggermente rosato.
Anello
Gallo: 22
Gallina: 20

II – TIPOLOGIA ED INDIRIZZI PER LA SELEZIONE
Pollo voluminoso, corpo possente, largo, profondo, non troppo lungo. Testa di ‘gufo’, barba e favoriti ben sviluppati. Tarsi leggermente impiumati, cinque dita: Il tutto deve dare un’impressione maestosa, possente, ma senza pesantezza. Allevato e selezionato per la sua carne fine, la sua deposizione precoce come la sua bellezza e particolarità del piumaggio.

III – STANDARD
Aspetto generale e caratteristiche della razza
1- FORMA
Tronco: potente e voluminoso, leggermente rilevato.
Testa: a ‘gufo’, abbastanza forte.
Becco: forte, corto, color corno.
Occhi: di colore rosso/arancio.
Cresta: semplice, dritta di media grandezza.
Bargigli: rudimentali, nascosti dalla barba.
Faccia: rossa, poco visibile.
Orecchioni: colore senza importanza (più spesso rosati), nascosti dai favoriti.
Barba: abbondante, che nasconde i poco sviluppati bargigli. Favoriti ben sviluppati che ricoprono totalmente gli orecchioni.
Collo: forte, con abbondante mantellina.
Spalle: larghe.
Dorso: piatto, non troppo lungo; groppa larga con lanceolate abbondanti.
Ali: forti, prominenti, serrate al corpo.
Coda: larga alla base, a mazzo, lunghezza media, portata a 45°.
Petto: molto largo, ben sviluppato, portato leggermente rilevato.
Zampe: gambe forti; tarsi di media lunghezza, piuttosto forti, di colore bianco rosato, leggermente impiumati all’esterno fino alle dita esterne. Cinque dita, forti, il quarto e il quinto ben separati, il quinto rivolto verso l’alto.
Ventre: ben sviluppato.
2 – PESI
GALLO: Kg. 3,5-4,0
GALLINA: Kg. 2,8-3,5
Difetti gravi:
tronco slanciato; assenza da barba e favoriti; bargigli troppo sviluppati; ‘garretti d’avvoltoio’ troppo sviluppati; assenza del quinto dito o cattiva conformazione del quarto e quinto dito; peso del gallo sotto i Kg 3,0, gallina sotto i Kg. 2,3.
3 – PIUMAGGIO
Conformazione: abbondante e soffice.

IV – COLORAZIONI

ARGENTATA FRUMENTO
GALLO
Barba e favoriti: neri. Mantellina: crema con sottili fiamme nere. Dorso, spalle e copritrici delle ali: bianco crema mischiati. Lanceolate della groppa: crema con accennate fiamme nere. Grandi copritrici delle ali: nere (fascia dell’ala). Remiganti primarie e secondarie: nere all’interno e bianche all’esterno (triangolo dell’ala bianco). Petto, ventre e gambe: neri, (tracce bianche tollerate). Coda: nera a riflessi verdi.
GALLINA
Barba e favoriti: bianco crema. Mantellina: salmone con sottili fiamme brune, senza essere nere. Dorso, spalle: color salmone chiaro, tono uniforme (senza orlatura) e regolare (né slavato, né troppo intenso). Copritrici delle ali: un po’ più chiare del dorso. Petto, ventre e gambe: bianco crema. Coda: color salmone con estremità più o meno scura.

SPARVIERO
GALLO E GALLINA
Piumaggio in generale: su ogni penna bianco sale si alternano barre grigio/blu chiaro (sono richieste almeno tre barre grigio/blu su ogni penna). Colore di fondo con tonalità più chiara nel gallo, più scura nella gallina. Ricercare una ripartizione del disegno il più uniforme possibile. Se il disegno delle penne del ventre può essere confuso, barba e favoriti devono invece essere ben disegnati. Nel gallo qualche traccia
di bianco alla base delle grandi falciformi è tollerata. Nella gallina dalla testa fino al dorso, il colore di fondo è bianco sale, diventa progressivamente grigio bluastro dalla groppa alla coda. Di conseguenza le barre grigio scure diventano progressivamente più scure dalla groppa alla coda. Una leggera velatura rosata nell’insieme del piumaggio è tollerata nella gallina adulta. Colore del becco: nel gallo bianco senza tracce di nero; nella gallina bianco sale spesso macchiato di nero.
Difetti gravi:
Gallo – colore della barratura troppo scuro (tipo gallina); mantellina troppo chiara (tipo Sparviero Argentata); colore di fondo confuso, principalmente sui pomi delle spalle; becco macchiato di nero.
Gallina – mantellina troppo chiara; disegno nell’insieme confuso.
Nei due sessi – penne interamente bianche o nere.

 

 

Mangime Fai da Te per Galline

Garantire una sana e corretta alimentazione alle nostre galline è certamente di fondamentale importanza per progredire verso risultati sempre migliori all’interno del nostro allevamento.

Molto spesso, chi possiede pochi animali e ha poco tempo a disposizione, opta per l’acquisto di mangime già pronto in base all’età degli animali.
Oltre a questo andrebbero integrati anche dei pastoni fatti in casa per due volte a settimana circa, e la possibilità per le galline di usufruire di un pascolo.
Al contrario, in presenza di molti animali e di più tempo libero, potrebbe rivelarsi interessante e soprattutto conveniente, preparare loro il mangime in casa con metodo “Fai da Te”.
Per mettere in atto questa attività, è indispensabile disporre di uno spazio adeguato ed apposito per la preparazione e lo stoccaggio di grandi quantità di cereali e farine.
In quest’area, dove verranno conservati questi componenti, deve esserci una buona areazione degli ambienti, per prevenire ed evitare la crescita di muffe varie.
I contenitori per la conservazione dei cereali devono essere a prova di roditori, che altrimenti ne approfitterebbero di tutto questo cibo a loro completa disposizione.
Per comodità e per una maggiore conservabilità, sarebbe meglio dare loro granaglie intere. Il rischio iniziale è che le galline preferiscano altri mangimi, essendo abituate al mangime commerciale, ma successivamente, dopo essersi abituate, inizieranno a nutrirsi del mangime servito, mostrando da subito le loro preferenze: i tipi di sementi meno graditi verranno gettati fuori dalla mangiatoia per cercare e mangiare invece quelli più amati.

Mentre alcuni alimenti, come il mais, sono già presenti sul mercato spezzati, per altri dovremo provvedere noi stessi a macinarli, utilizzando dei mulini macina cereali https://www.ilverdemondo.it/it/prod/mulino-elettrico-macina-cereali-675?q=mulino

Una volta ottenuti i vari tipi di spezzato o farina, questi andranno mescolati in maniera da ottenere una miscela uniforme.
I cereali più adatti e graditi sono:
– Mais: proteine pari al 3,4%.
– Frumento: proteine pari al 13%.
– Orzo: proteine pari al 13,4%.
– Avena: proteine pari al 12,6-14,9%.

A questi cereali andrà poi unita una percentuale di farina di soia in modo da ottenere un composto bilanciato e adeguato in termini proteici.
Il fabbisogno proteico dei nostri animali varia durante l’arco della loro vita e in seguito anche in base alla fase del ciclo riproduttivo in cui si trovano.
È chiaro che utilizzando solo cereali non è possibile raggiungere un’adeguata percentuale di proteine nella dieta dei nostri avicoli.
Andremo quindi a costituire una miscela più equilibrata da un punto di vista nutrizionale utilizzando ad esempio del mangime primo periodo per pulcini https://www.ilverdemondo.it/it/prod/mangime-per-pulcini-primo-periodo-con-coccidiostatico-729?q=man oppure del nucleo, sempre ottenuto dalla soia https://www.ilverdemondo.it/it/prod/mangime-nucleo-per-polli-e-galline-ovaiole-progeo-752?q=nucle.
Facciamo ora un esempio di variazione del piano alimentare per un allevamento di polli in base all’età.

–         Da 0 a 30 giorni di vita: utilizzo di un mangime completo per pulcini, con contenuto medio di proteine pari al 23%, grassi 4%, ceneri 8%.

–         Da 30 a 90 giorni: miscela formata da 3/4 di mangime primo periodo per pulcini e da 1/4 di mais spezzato fine.

–         Da 90 giorni in poi: miscela formata da 50% di mangime per pulcini, 35% mais spezzato, 15% mix di granaglie.

Volendo possiamo comprare delle miscele di granaglie già pronte cui aggiungere il nucleo in quantità tale da raggiungere il valore percentuale di proteine desiderato.

Ai nostri animali farà bene anche la somministrazione costante di verdure, molto gradite se non hanno la possibilità di usufruire di un pascolo. Tra le verdure da loro preferite ci sono senz’altro i cavoli e le cicorie.

Curare l’alimentazione dei nostri avicoli è estremamente importante, e può richiedere tempo e impegno, ma i risultati dei nostri sforzi saranno poi appagati vedendo gli animali sani e in forma 😉

La Gallina Sabelpoot Calzata

La Sabelpoot è un’antica razza di pollo originaria dei Paesi Bassi e nota anche con il nome di Nana Calzata. La caratteristica principale di questi esemplari sono le zampe coperte da folto piumaggio, da qui ne deriva il nome.

Questa razza appartiene alle razze nane autentiche, ciò significa che le loro dimensioni non sono dovute alla manipolazione genetica, come invece è accaduto per altre razze di cui si è ottenuta una versione nana dall’originale.

La razza Sabelpoot è considerata una razza da esposizione, infatti sia la gallina che il gallo presentano un aspetto imperiale in tutte le loro colorazioni.

Si tratta di un pollo decisamente aggraziato e appariscente, dal piumaggio ricco e abbondante. La testa è piccola, rotonda e dotata di una cresta semplice portata diritta in entrambi i sessi. Gli occhi sono rotondi, prominenti e con iride rosso arancio. Gli orecchioni sono rossi e di media grandezza, mentre i bargigli ben arrotondati.
Il collo è corto e provvisto di una folta mantellina. Il dorso è largo in corrispondenza delle spalle ed inclinato verso la coda. Le ali sono lunghe, larghe e portate molto cadenti fino a sfiorare il terreno. La coda è ampia e larga, portata alta, dotata di falciformi nel gallo che non sono arcuate, ma che si proiettano sopra le timoniere. L’addome è largo e prominente.

Le zampe sono robuste e di colore blu ardesia, e dalle tibie abbondantemente ricoperte di penne lunghe rigide e aderenti, piuttosto rivolte all’indietro. Questo tipo di impennatura delle zampe, definito a garretto da avvoltoio e presente anche nella simile Barbuta di Uccle, si differenzia da quello delle altre razze asiatiche a tarsi impiumati. Inoltre, la Nana Calzata ha i tarsi blu ardesia, mentre le asiatiche di colore giallo; questo è dovuto alla selezione operata in Europa; inizialmente anche i tarsi di questa razza erano gialli. Il peso è di circa 750 gr per il gallo e di 650 gr per la gallina

Si tratta di una razza docile e affettuosa, adatta da tenere in giardino 
purché le venga dedicato uno spazio privo di umidità e sempre asciutto: essendo calzata, non è
adatta a terreni umidi e fangosi; infatti, in alcuni casi vengono allevate all’interno di una gabbia munita di fondo con truciolo e segatura.
E’ considerata una buona ovaiola, depone circa 160 uova all’anno, molto piccole e bianche.
Oltre a ciò,
è anche una buona covatrice e una brava chioccia con i piccoli nati.

Vediamo di seguito tutte le specifiche e le caratteristiche delle varietà di Sabelpoot riconosciute dallo standard italiano, così come risultano nell’elenco della FIAV:

I – GENERALITA’

Origine: Presente in Europa da diversi secoli.
Uovo
Peso minimo g. 30
Colore del guscio: bianco brunastro.
Anello
Gallo: 16
Gallina: 15

II – TIPOLOGIA ED INDIRIZZI PER LA SELEZIONE

Pollo nano docile, attivo, di forma corta, larga e ben arrotondata a portamento fiero. Portamento di media altezza, tarsi impiumati. Tutte le varietà sono riconosciute con o senza barba.

III – STANDARD

Aspetto generale e caratteristiche della razza
1- FORMA
Tronco: largo, proporzionalmente corto. La gallina appare un po’ più lunga a causa della linea concava del dorso.
Testa: di media grandezza.
Becco: forte; colore simile a quello dei tarsi.
Occhi: grandi; colore dell’iride secondo la varietà.
Cresta: semplice, di media grandezza; denti regolari e larghi; lobo che segue la linea della nuca senza appoggiarvisi.
Bargigli: piccoli e rotondi; tessitura fine. Assenti nei soggetti barbuti o molto piccoli e nascosti dalla barba.
Faccia: rossa e di tessitura fine.
Orecchioni: rossi. Nei soggetti barbuti nascosti dalla barba.
Barba: ben sviluppata come anche i favoriti.
Collo: possente, un po’ ricurvo verso il dietro; mantellina abbondante; nelle varietà barbute la parte posteriore della mantellina è rigonfia e prende la forma di una criniera.
Spalle: larghe e ben arrotondate.
Dorso: largo, corto e leggermente inclinato verso il dietro. Groppa piena e larga; ben arrotondata nella transizione con la coda.
Ali: di una buona media lunghezza: portate leggermente basse, linea inferiore delle ali parallela ai garretti d’avvoltoio.
Coda: di una buona media lunghezza; larga alla base; un po’ a ventaglio; riccamente impiumata; grandi falciformi larghe, a forma di sciabola, possono sporgere dalle timoniere di 4 cm., un po’ meno lunghe nei soggetti di età avanzata.
Petto: largo, pieno, ben arrotondato e portato un po’ rilevato.
Zampe: gambe ben impiumate, garretti d’avvoltoio ben sviluppati. Tarsi di media lunghezza, densamente impiumati; colore dei tarsi secondo la varietà. Dita quattro; il dito esterno e il mediano presentano un ventaglio di piume ben dure, che, con il piumaggio dei tarsi, formano la completa impiumatura delle zampe. Qualche piuma rotta o sciupata non costituisce difetto. Assenza dell’unghia del dito esterno tollerata.
Ventre: pieno e largo
2 – PESI
GALLO: Kg. 0,75
GALLINA: Kg. 0,65
Difetti gravi:
Corpo stretto; forma angolo sa e lunga; portamento troppo alto o troppo profondo; coda a punta; falciformi morbide o a forma di semicerchio; assenza o scarso sviluppo dei garretti d’avvoltoio; dito medio non impiumato; ventaglio molto poco sviluppato.
Nei soggetti barbuti: barba poco sviluppata o assente; bargigli troppo grandi e fortemente visibili.
3 – PIUMAGGIO
Conformazione: pieno, largo e ben aderente al corpo; nei soggetti barbuti la parte del collo è un po’ più morbida e più piena.