Articolo scritto il 10 Febbraio 2022 da Animalissimo Staff

San Bernardo: il Cane delle Nevi

Le origini di questa famosissima razza canina risalgono alla metà del XVII secolo.
Infatti, i primi cani, allora non identificabili con l’attuale razza, vennero donati ai canonici residenti presso l’Ospizio situato al Colle San Bernardo per la guardia e la protezione dai malintenzionati.
Successivamente vennero adoperati anche per numerosi altri impieghi, dal trasporto di piccoli carichi come latte e formaggi, alla fornitura di forza motrice.
Ben presto questi cani furono utilizzati per accompagnare i viaggiatori e soprattutto per ritrovare e salvare quelli che si erano persi nella neve e nella nebbia.
Le cronache, pubblicate in varie lingue, di come questi cani salvarono un gran numero di vite umane, diffusero, nel XX° secolo, la fama del San Bernardo in tutta l’Europa.
Il Club Svizzero del San Bernardo fu fondato a Basilea il 15 marzo 1884 e in occasione di un congresso internazionale di cinologia, il 2 giugno 1887, il San Bernardo fu riconosciuto ufficialmente come razza d’origine svizzera.

La denominazione Cane di San Bernardo, dal santo di Aosta, venne adottata per la prima volta nel 1862, in occasione di un’esposizione cinofila presso Birmingham, e si iniziò ad usare universalmente verso il 1880.
Già a partire dalla metà del XIX secolo ci si era resi conto dei danni causati dalla eccessiva consanguineità tra i riproduttori presenti presso l’allevamento dell’Ospizio, e si decise dunque di ricorrere all’incrocio con il cane di Terranova, ritenuto il più adatto per similitudini fisiche ed attitudinali.

Nei primi anni del XX secolo la razza si era diffusa in tutta Europa, ma la popolarità, come spesso accade, portò anche ad alcune deviazioni rispetto alla tipologia originale. Vennero introdotti incroci con Mastiff inglesi ed altre razze, unitamente ad una selezione volta ad accentuare in modo caricaturale le caratteristiche di mole, rivolte a fattori esclusivamente “estetici”, a discapito spesso della funzionalità.
Il recupero del cane di San Bernardo, in una chiave di bellezza funzionale e zootecnica, deve molto all’opera del grande cinologo italiano Antonio Morsiani, importante allevatore e studioso della razza che, con il suo Allevamento del Soccorso, contribuì in modo determinante alla salvezza ed alla rinascita morfologica e funzionale del San Bernardo nel dopoguerra in Italia ed in Europa.

La testa, caratterizzata dalla spiccata convergenza degli assi longitudinali del cranio e del muso, è la più voluminosa dell’intera specie canina ed esige assoluta priorità nel giudizio morfologico sul tipo. Il cranio è nettamente brachicefalo e il muso è piuttosto corto. Gli arti sono lunghi e gli angoli del posteriore solo moderatamente angolati per consentire una migliore spinta in salita.
Il San Bernardo è uno dei cani più grandi: può superare i 95 cm al garrese e i 100 Kg di peso. La grande mole non deve mai però andare a discapito della funzionalità e del buon movimento: si tratta infatti di un vero “atleta pesante” in grado anche, se ben selezionato, di portare la sua altezza ed il suo peso con estrema disinvoltura ed eleganza. L’altezza minima al garrese deve essere di 70 cm per i maschi e 65 cm per le femmine: mediamente, i maschi raggiungono e superano un’altezza di circa 80 cm, mentre le femmine di 75 .

Come tutti i molossoidi, è sempre molto attaccato al proprio padrone e a coloro che considera amici, particolarmente ai bambini con i quali ha un ottimo rapporto.
È inoltre un cane molto socievole, con una forte personalità ed è noto per il suo carattere equilibrato. Determinato, pronto alla guardia e al controllo del territorio senza essere mai aggressivo con l’uomo.
Ad oggi sono riconosciute due varietà di San Bernardo: a pelo corto e a pelo lungo. Entrambe sono di taglia considerevole e hanno un aspet

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