Articolo scritto il 23 Maggio 2022 da Animalissimo Staff

Mai scegliere un cane dalla Razza: ciò che conta è il Carattere

È stato dimostrato che le caratteristiche comportamentali di un cane non dipendono dalla razza ma dal carattere.
Tendenzialmente si presuppone di adottare un cane in base alle caratteristiche che desideriamo esso abbia abbinando ogni abilità alla razza di origine: coraggioso ed intelligente è il pastore tedesco, protettivo e da guardia è il rottweiler, mansueto e amichevole è il labrador, e via dicendo.

Nella realtà è sbagliato associare queste caratteristiche comportamentali alla razza, infatti una ricerca pubblicata su Science, ha sottolineato che l’uomo ha iniziato a selezionare i cani almeno 2000 anni fa, soprattutto a fini utilitaristici, cercando di scegliere gli elementi più abili, ad esempio, alla caccia o alla guardia, e quelli più socializzati con l’uomo.
Dalla prima metà dell’Ottocento è iniziato un vero lavoro per ottenere un determinato aspetto fisico correlato a specifiche caratteristiche comportamentali, dando vita alle diverse razze moderne. Studi scientifici hanno ad oggi dimostrato che la razza di un cane non è necessariamente affine per quel che riguarda le sue caratteristiche comportamentali.

Una famosa e rinomata Università del Massachusetts, negli Stati Uniti, ha dato vita ad una vera e propria indagine, analizzando il DNA di più di 2.000 cani di razza e meticci.
Questi dati, insieme alle indagini sui proprietari, sono stati utilizzati per mappare i geni associati ai tratti comportamentali e fisici. I ricercatori hanno intervistato 18.385 proprietari con più di 100 domande che spaziavano dalla socievolezza del cane, alle dimensioni, al colore.
Lo studio è stato portato avanti grazie al Darwin Ark, un progetto scientifico comunitario in cui le persone possono segnalare caratteristiche e comportamenti dei loro animali domestici.
Dal risultato dei dati del sondaggio e dall’analisi del DNA, i ricercatori hanno individuato undici regioni genetiche associabili al comportamento del cane, ma nessuna di queste era specifica di una delle razze prese in considerazione nello studio.

Secondo la ricerca, la razza offre quindi un basso valore predittivo, spiegando solo il 9% della variazione nel comportamento. Può esserci una percentuale di previsioni più alta che una determinata razza rispetti alcuni comportamenti ma, al tempo stesso, la diversità comportamentale all’interno della stessa razza si avvicina a livelli simili alla diversità tra le varie razze.
Inoltre è emerso che i tratti comportamentali variano molto all’interno della stessa razza, dato che ogni singolo individuo è a sé: l’appartenenza a una razza non è per forza un’assicurazione per prevedere la disposizione di un cane.

Ovviamente bisogna tenere conto che nella valutazione è il proprietario a dare la sua opinione sul proprio animale e i ricercatori hanno anche studiato quali sono stati gli elementi a livello fisico che hanno portato alla scelta di un cane piuttosto che un altro.

Le idee preconcette influenzano molto la società, perché danno vita alle mode e creano spesso un danno per le aspettative deluse da parte dei proprietari che hanno fatto una determinata scelta basandosi su stereotipi.
La peggior condanna, viene imposta a molti cani, soprattutto nei canili, che non vengono mai scelti perché appartenenti a una determinata razza etichettata come aggressiva, pericolosa o altro, a seguito di preconcetti che l’uo

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