Articolo scritto il 14 Aprile 2022 da Animalissimo Staff

Le Caprette Tibetane: Nuovi Animali Domestici

Le Caprette tibetane sono degli esemplari originari della Somalia e vengono soprannominate anche capre nane d’Africa. Di recente vengono allevate anche in Italia in giardini zoologici e fattorie. 
Il nome inganna, perché il Tibet non ha molto a che fare con le Caprette tibetane, anche se risultano molto adattabili e in grado di sopravvivere in habitat anche diversi da quelli in cui provengono, dove vige un clima umido e caldo e cresce una vegetazione arida e stepposa.

Queste vivono in generale in gruppi in cui rispettano severamente una gerarchia precisa: ci possono essere alleanze tra maschi, ma chi comanda è sempre una coppia maschio-femmina e seguono poi le femmine più giovani. Ancora più in basso troviamo i maschi precoci riconoscibili dalle loro corna piccole e dalla caratteristica barbetta sotto il mento. Le femmine addirittura possono non avere nemmeno le corna e se compaiono sono più corte e più sottili di quelle dei loro coetanei maschi.

Le Caprette tibetane misurano dai 35 ai 60 cm, le femmine sono sempre più piccole e longilinee e pesano 10 Kg in meno dei maschi, in media, che invece raggiungono i 30kg.

Il mantello inizialmente era marrone ma con gli anni ha assunto differenti colorazioni che, con gli incroci, si presenta molto vario: dal bianco al nero, con punte in camoscio, grigio o mantello pezzato. Quanto alla lunghezza del pelo, dipende dalla stagione, ma quello dei maschi è sempre più folto e si confonde anche con il fatto che sono più muscolosi e forzuti.

Sono animali onnivori, ma nella realtà mangiano soprattutto foglie, erba e arbusti. Questi animali amano molto anche foglie, germogli, cortecce degli alberi, granaglie, cereali non macinati e pane secco. Nel periodo primavera-autunno, si procurano da soli il cibo brucando l’erba all’interno del recinto. In queste stagioni le integrazioni con orzo in grani e altri vegetali sono utili, ma non indispensabili; invece, da novembre a marzo va fornito loro del buon fieno che va conservato in luogo asciutto. Quando si forniscono mangimi o granaglie è importante che non ne avanzino mai per i giorni successivi perché, se esposti all’umidità potrebbero creare grossi problemi agli animali. Teniamo conto che le caprette tibetane sono piuttosto ingorde e per questo è consigliato lasciare a loro disposizione dell’acqua sempre fresca e del cibo disponibile in qualsiasi momento della giornata.

In particolare, per la capra nana vanno somministrate:

–         Proteine: servono soprattutto alle madri che stanno allattando e agli esemplari giovani. Si trovano nell’erba medica, nell’orzo e nella soia;

–         Energia: viene fornita fondamentalmente dai carboidrati e dai grassi, reperibili soprattutto nei grani del foraggio, soprattutto orzo, non macinati;

–         Vitamine: essenziali sono soprattutto le vitamine A e D, importantissime per evitare malattie ossee, cardiache e muscolari. La vitamina D deriva soprattutto da foraggio esposto per un certo tempo al sole. Gli elementi con cui interagiscono positivamente sono, soprattutto, il calcio e il fosforo; questi elementi si trovano nell’erba medica e nelle granaglie;

–         Sali minerali: se la dieta quotidiana ne è scarsa occorrerebbe aggiungere una mistura formata al 50% da calcare e sale iodato. Nel ricovero è bene predisporre sale minerale in blocchi, indispensabile per mantenere sani gli animali.

Le neonate Caprette tibetane non arrivano a volte nemmeno a un chilo e si nutrono di latte materno per un mesetto ma sono subito capaci di muoversi: saltellano e cercano la madre per il latte, poi a sei mesi sono già svezzate. La vita media è di 10–12 anni, se tenute in cattività, perfino 20, ma sono casi molto rari.
Il ritmo di riproduzione è piuttosto elevato, tenendo conto che quando i cuccioli sono svezzati le femmine sono pronte da subito ad una nuova gravidanza.

Sono animali molto socievoli anche se è meglio tenerle lontane da fiori e siepi. I maschi, ad ogni modo, richiedono un’attenzione particolare, soprattutto nel periodo dell’estro. Possono infatti creare alcuni problemi con la loro irruenza e, soprattutto, il loro odore. Essi, infatti, andrebbero acquistati solo se si possiede un posto sufficientemente grande e attrezzato, dove poterli eventualmente tenere isolati anche alla sola vista delle femmine. Per una buona armonia del gruppo andrebbe tenuto un solo maschio per volta nel recinto delle femmine. Inoltre, andrebbe mantenuto lontano dalle femmine di età inferiore ai 18-24 mesi e fatto permanere nel recinto di comunità solo pochi giorni al mese.

La rabbia, i nematodi gastro-intestinali e la rogna sono alcune delle malattie che possono essere contratte e trasmesse dalle caprette tibetane. Bisogna prestare attenzione perché, alcune di queste possono essere trasmissibili all’uomo o ad altri animali. Alla stessa maniera altri animali o lo stesso uomo possono essere vettore di contagio per le caprette.
Importante comunque considerare che fra tutti gli animali allevati dall’uomo le caprette sono fra i più robusti e meno attaccabili dalle malattie.

 

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