Articolo scritto il 29 Agosto 2022 da Animalissimo Staff

Incrocio tra Siamese e Persiano: Nasce il Gatto Himalayano

Il gatto Himalayano è stato selezionato nel 1920 dal genetista Tjbbes incrociando un siamese e un persiano.
Grazie alle ricerche scientifiche Tjbbes isolò il gene “colourpoint”, detto anche “himalayano”, e nel 1935 alcuni allevamenti americani stabilizzarono questa varietà sfruttando programmi di selezione specifica.
La razza vera e propria nacque solo nel 1950, quando un’appassionata, Margherita Goforth, selezionò il primo esemplare dal colore caratteristico e dalla consistenza del pelo simili appunto a quelle del coniglio himalayano.

Il gatto Himalayano non è riconosciuto da tutte le associazioni come vera e propria razza infatti viene spesso considerato una “sotto razza” o varietà di persiano.

È un gatto di taglia medio-grande, dal caratteristico pelo fluente che alla nascita è tutto bianco e inizia a scurirsi dopo circa una decina di giorni, sia intorno alle orecchie sia intorno al muso, sulle zampe e sulla coda.
Il mantello dell’himalayano è uno tra i più lunghi fra tutte le razze feline, è molto folto, sericeo e regala una maestosità e una dignità davvero particolari.
Il colore presenta dei forti contrasti cromatici che possono variare dal nero al guscio di tartaruga. Caratteristici della razza sono gli occhi, grandi e rotondi, che variano la colorazione tra il blu e l’azzurro intenso dominando il muso leggermente schiacciato tipico del persiano e conferendo ai gatti di questa razza un’espressione dolcissima e intensa.
Le orecchie spuntano piccole e arrotondate, la coda è corta ma proporzionata rispetto al resto del corpo. Gli occhi del gatto himalayano stregano, sono uno dei suoi segni distintivi oltre al mantello. Sono grandi e rotondi, ben distanziati e gli conferiscono la tipica espressione dolce. Variano dal blu all’azzurro ma in generale devono essere il più brillante ed intenso possibile, sono dovuti al gene Himalayano, proprio come il mantello.

L’himalayano ha un carattere tranquillo, tratto ereditato dal persiano, ma è anche giocherellone e socievole, caratteristiche ereditate dal siamese. Vuole giocare, come tutti i gatti, ma non è invadente e ama stare in compagnia di persone e altri animali tanto da manifestare la sua contentezza con il tipico vocalizzo del siamese, che fa da sottofondo alle fusa e alle coccole di cui è particolarmente amante.

Il pelo del gatto himalayano è lungo e molto folto il cui colore tende a scurirsi con l’età: compaiono infatti nel loro corpo delle vere e proprie macchie di colore più scuro rispetto al resto del corpo. Più esse contrastano, più l’esemplare è pregiato.
Questa è una caratteristica legata al gene Himalayano, recessivo: esso attiva un enzima che trasforma i precursori della melanina, ottenendo così l’inscurirsi del pelo.
Questo enzima risulta inattivato a certe temperature “calde” mentre si risveglia alle estremità. Infatti, in gattini in arrivo a temperatura “utero materno”, alta e costante, una volta venuti al mondo sono e restano bianchi per una decina di giorni. Poi i points iniziano a comparire per consolidarsi verso la quarta settimana di vita, sulle estremità, dove si ha la temperatura giusta.

Il gatto himalayano è un esemplare tranquillo: il suo fisico così evidente e particolare, nasconde in realtà un carattere docile. È vivace, ma non scatenato, grazie all’incrocio con il gatto Siamese, di natura molto più tranquillo.
Essi sono dei giocherelloni, non si impongono e non perseguitano il padrone: se in casa si presenta l’occasione di giocare e di stare in compagnia, sono molto contenti e partecipano volentieri alle attività proposte.

 

CATEGORIA ANNUNCIO: