Articolo scritto il 27 Ottobre 2021 da Animalissimo Staff

Gallina di Polverara

Le origini della gallina di Polverara derivano dall’est europeo infatti nel 1300, l’astronomo e filosofo Giovanni Dondi dell’Orologio ha portato dalla Polonia dei meravigliosi polli ciuffati. Questi, col tempo fuoriusciti dalla tenuta di Padova ed accoppiatisi con i polli allevati nei villaggi vicini, hanno dato origine a questa pregiata razza avicola.

E’ stata scoperta recentemente la prima raffigurazione conosciuta di una gallina ciuffata nel padovano: si tratta di un affresco risalente al 1397 e presente nell’oratorio di San Michele Arcangelo a Padova. Nei secoli successivi, i polli ciuffati vennero allevati soprattutto nella zona di Polverara, diventando famosi per la loro bellezza e grossezza da divenire oggetto di dono al sultano Maometto II, colui che prese Costantinopoli.
I polli di Polverara erano allevati all’aperto, dormivano sugli alberi la notte e si nutrivano nelle campagne, liberi.
La razza entrò in crisi verso l’inizio del Novecento ed un secondo tracollo, più grave, si ebbe negli ultimi 50 anni, con la perdita di molti allevamenti amatoriali e l’ibridazione con polli di tipo meramente commerciale. Pressoché estinta nel 2000, la gallina di Polverara si salvò grazie all’opera di Bruno Rossetto, che per cinquant’anni continuò ad allevare questi avicoli.

Oggi grazie all’opera pionieristica e all’interesse del Comune di Polverara la razza vanta alcune migliaia di esemplari, distribuiti in 5 grandi allevamenti e tra numerosi altri avicoltori amatoriali. La Polverara è anche una delle razze oggetto del progetto CO.VA., che si occupa di varietà avicole venete minacciate.

La gallina di Polverara ha una grande attitudine a produrre uova ed è provvista di una cresta ridotta che prende la forma di una coppia di cornetti disposti a “V” davanti al ciuffo. In alcuni esemplari un terzo cornetto più piccolo sovrasta le narici.

Presente oggi con due varietà di colore, la nera e la bianca, ufficialmente riconosciute dalla FIAV, in passato erano note altre colorazioni, come la camoscio o la dorata.
La carne è scura e dal sapore delicato. Il suo peso varia da 2,8/3 chilogrammi per i maschi ai 2 chilogrammi per le femmine.

La Gallina di Polverara, nota in passato anche col nome di Padovana, o semplicemente Polverara, è una delle più antiche razze avicole italiane.
La Gallina di Polverara è caratterizzata da un ciuffo di penne sul capo, simili al cimiero di un elmo antico, e da una piccola cresta a cornetti.
Sono animali intelligenti e nervosi, col carattere indipendente e un po’ selvaggio, tipico delle razze di tipologia mediterranea.
La Gallina di Polverara non è una razza particolarmente incline alla cova: spesso solo una gallina su dieci presenta questo istinto. Quelle che però si fanno chioccia risultano essere ottime madri e balie.

La Gallina di Polverara è una buona produttrice di uova dal guscio bianco, del peso di circa 40-45 gr. La media di deposizione nel primo anno è di 120/150 uova.

Le livree diffuse e riconosciute nella Gallina di Polverara sono la nera e la bianca. 
Normalmente la livrea bianca è dovuta al gene I del bianco dominante. Se si accoppiano tra loro soggetti bianchi e neri si ottengono tutti capi bianchi con poche macchie nere; se questi soggetti vengono accoppiati tra loro si ottengono ¼ di soggetti neri, ¼ di soggetti bianchi e ½ di soggetti bianchi con macchie nere.
La presenza di razze ciuffate in Europa è accertata da diversi ritrovamenti, tra cui alcuni archeologici particolarmente rilevanti, come alcune statue di galline ciuffate risalenti al I o II secolo d.C. o come il teschio di un gallo dotato di ernia cerebrale rinvenuto nel Gloucestershire e risalente al IV secolo d. C.

 

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