Articolo scritto il 31 Agosto 2022 da Animalissimo Staff
Curiosità sulle Api, Piccole e Laboriose Creature
Tutti gli insetti esistenti nel pianeta Terra sono fondamentali per l’equilibrio e il mantenimento dell’ecosistema in cui viviamo con le loro peculiarità che li rendono unici e speciali.
Le api, piccole e laboriose creature, impollinano il 75% delle piante di cui l’uomo si nutre e, senza di loro, la nostra specie non potrebbe sopravvivere.
Vediamo di seguito alcune curiosità sulla loro vita e caratteristiche che le contraddistinguono.
· Hanno cinque occhi: le api hanno due occhi composti e tre occhi semplici, detti ocelli, che permettono loro di vedere a 360 gradi. La testa dell’ape operaia ha una forma triangolare e negli angoli superiori si trovano i due occhi composti, che sono i più grandi e sono formati da migliaia di piccoli elementi.
Questi primi due occhi forniscono l’immagine dell’ambiente circostante, individuano i movimenti e permettono alle api di reagire più velocemente. Oltre gli occhi composti hanno anche tre ocelli che si trovano sulla fronte e permettono di vedere gli oggetti molto vicini;
· La loro vista: per quanto riguarda i colori, le api vedono il giallo, il verde bluastro, il blu e l’ultravioletto, ma non vedono il rosso. Inoltre, proprio come noi umani, anche le api sono capaci di riconoscere i volti, perché possono distinguere linee e forme;
· Oltre ventimila specie: le api più conosciute e diffuse sono le mellifere ma nel mondo esistono più di ventimila specie diverse presenti in tutti i continenti, tranne nell’Artico e in Antartide. Tra le varie specie c’è l’Osmia, un’ape solitaria che non vive in società e che, diversamente da quanto si potrebbe immaginare, rappresenta la stragrande maggioranza delle api. Non produce il miele, ma è un’impollinatrice eccezionale, dato che riesce a fecondare oltre il 90% dei fiori visitati;
· I fiori che utilizzano per il miele: in un singolo volo di ricognizione, un’ape è capace di visitare tra i 50 ed i 100 fiori. Per un solo chilo di miele, è stato stimato che una singola ape dovrebbe volare per circa 150mila chilometri, quasi quattro volte il giro della Terra, e che sono necessari quasi 60mila voli di andata e ritorno dall’alveare ai fiori. Inoltre, sempre per produrre un chilo di miele sono necessari circa 2.737.500 fiori;
· Il sole come bussola: quando esse svolgono il compito di bottinatrici, ossia quando raccolgono nettare, polline, propoli e acqua, sono in grado di trasmettere precise informazioni alle compagne sulla esatta ubicazione di una sorgente di cibo, anche molto distante, comunicando dati sui rapporti di posizione tra campo fiorito, alveare e sole. La loro abilità di percepire luce polarizzata consente loro di individuare la posizione del sole, anche se questo è coperto da nubi;
· Il loro sciame non è pericoloso: le api sono animali innocui e a differenza delle vespe non aggressivi. Possono pungere solo se percepiscono un reale pericolo, soprattutto se nei confronti della famiglia.
Quando le api iniziano a sciamare sono più docili, perché hanno riempito le loro sacche melarie di scorte di cibo e pertanto, non potendo piegare l’addome, è per loro impossibile pungere. Al contrario, invece, se vi imbattete in uno sciame che ha già iniziato a nidificare, dovrete stare molto attenti. Infatti, è proprio in corrispondenza dei nidi che le api manifestano comportamenti più aggressivi: le api pattugliano l’entrata in modo da allontanare i pericoli e difendere la famiglia ed ovviamente l’ape regina;
· Le api e le mummie Egiziane: simbolo di diligenza, coraggio ed ingegno, le api ispirarono con il loro comportamento molti popoli antichi, tra cui gli Egizi che le venerarono e trassero molti insegnamenti dalla loro organizzazione sociale.
In particolare, furono proprio le api ad ispirare agli Egizi le tecniche di mummificazione. Infatti, bisogna sapere che ogni volta che un piccolo animale come un topolino od un insetto si introduce in un alveare, questo viene, spesso e volentieri, ucciso a colpi di pungiglione dalle api che non potendolo trasportare all’esterno, per evitare pericolosi fenomeni di decomposizione lo ricoprono di propoli, un potente antibiotico che preserva il corpo dell’animale ed in pratica lo trasforma in una mummia. Questo fenomeno era stato osservato fin dagli antichi egizi, i quali copiarono l’idea per trasformare i loro faraoni in mummie ed utilizzavano il propoli come unguento per bendarli;
· Le api non dormono mai: diversi studi dimostrano che le api non dormono ma semplicemente riposano per brevi periodi di tempo senza addormentarsi del tutto. Con l’avanzare dell’età questi micro-sonni aumentano e si fanno più regolari.
Anche di notte, infatti, le api svolgono diversi lavori: le ancelle accudiscono la regina e la nutrono in continuazione perché la deposizione delle uova non si ferma mai e la regina può arrivare facilmente a deporre anche duemila uova nelle ventiquattro ore.
In questo elenco sono riportate alcune delle più importanti curiosità e caratteristiche sulle loro vite, fatte di profumi inebrianti e lunghissimi viaggi, per imparare a conoscerle e ad amarle in tutta la loro complessità.